Ospedale di Assisi(UNWEB) Assisi. L’ospedale di Assisi ha ripreso l’attività normale dopo la fase di emergenza sanitaria dovuta al coronavirus.
La prima sala operatoria è già in funzione, e nel giro di poco tempo anche nella seconda si potrà riprendere a operare.


Anche gli altri servizi che erano stati sospesi per accogliere i pazienti inviati dagli altri nosocomi oberati dai ricoveri per il Covid-19 sono stati riattivati.
Insomma l’ospedale di Assisi è tornato alla normalità, al lavoro di routine, ovviamente sempre adottando e rispettando tutte le misure di sicurezza.
L’assessore alla sanità Massimo Paggi esprime soddisfazione per la riattivazione dei servizi e ringrazia i medici, gli infermieri e tutto il personale sanitario per come si sono prodigati durante l’emergenza coronavirus.
“Senza risparmio di tempo e impegno - ha affermato - gli operatori hanno lavorato per tutelare la salute dell’intera comunità rispondendo alla situazione di emergenza con grande senso di responsabilità e abnegazione. Ora l’ospedale sempre in sicurezza sia per i pazienti che per gli operatori ha ripreso l’attività normale e come amministrazione continueremo a seguire con attenzione tutte le questioni relative al futuro del nostro nosocomio”.
A proposito del futuro, un mese fa l’assessore aveva scritto alla Regione per chiedere di mantenere gli impegni assunti e non impoverire l’offerta sanitaria sul territorio.
Infatti l’ospedale di Assisi a causa dell’emergenza sanitaria da Covid-19 si era messo a disposizione degli altri nosocomi ospitando pazienti non positivi al coronavirus e “prestando” personale sanitario ad altri presidi, rinunciando per il frangente, proprio per la situazione eccezionale, alla riorganizzazione concertata.
“Ma la riorganizzazione - ribadisce l’assessore - deve essere ripresa e attuata per garantire quel servizio di qualità alla popolazione locale e non solo; infatti l’ospedale serve 60.000 cittadini del comprensorio e non va dimenticato inoltre che Assisi è la città simbolo del turismo perchè accoglie milioni di turisti all’anno ( e speriamo che tornino presto), quindi il territorio necessita di una struttura sanitaria all’altezza”.


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