NI logo(UNWEB) Perugia. Al via la partecipazione del DSA3 di UniPG al progetto H2020 "Natural Intelligence for Robotic Monitoring of Habitats" (NI), finanziato dall'Unione Europea e coordinato dall'Università di Pisa, con un budget totale di tre milioni di euro.

L'obiettivo è quello di sviluppare sistemi robotici capaci di muoversi in habitat naturali, in grado di camminare su superfici sabbiose, sentieri scoscesi, ambienti rocciosi, con il compito di monitorare foreste, praterie, dune e montagne minacciate dal surriscaldamento globale e dall'inquinamento. Responsabile del progetto è Manolo Garabini, ricercatore del Centro di Ricerca "E. Piaggio" e del Dip. di Ingegneria dell'Informazione dell'Università di Pisa, che guiderà un consorzio di partner internazionali. "Il progetto NI mira a sviluppare nuovi sistemi in grado di sfruttare un corpo basato su tecnologie soft robotiche in grado di adattarsi ad ambienti non strutturati – spiega Garabini - A questi corpi speciali, verranno affiancati dei nuovi algoritmi che costituiranno la mente dei robot. L'obiettivo di questi algoritmi sarà molteplice: da un lato faciliteranno la locomozione, rendendola energeticamente più efficiente, più robusta a disturbi e a terreni irregolari e permettendo anche movimenti più ardui, quali salti dinamici o camminare su sentieri ripidi; dall'altro lato, questi nuovi algoritmi renderanno i robot in grado di svolgere in modo (parzialmente) autonomo la missione preposta, ovvero permettendo di muoversi liberamente nell'ambiente, di rimediare a eventuali cadute, e anche di identificare e catalogare le varie specie tipiche degli ambienti naturali sotto analisi".
I partner del progetto sono: Imperial College (UK), Politecnico di Zurigo (CH), Università di Kingston (UK), Università di Delft (NL), Consiglio Superiore per la Ricerca Scientifca (E), ISPRA-Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, Qbrobotics Srl, e (come terze parti) le Università di Siena, Sassari, Perugia e Milano che forniranno le competenze in ambito botanico per il monitoraggio ambientale.
Il team dell'Università di Perugia è coordinato dalla Dr.ssa Daniela Gigante del DSA3, esperta di flora, vegetazione e habitat. Le attività saranno dedicate alle praterie dell'Appennino centrale: un prezioso ecosistema ricco di biodiversità e attualmente soggetto a intense trasformazioni conseguenti al diffuso abbandono della montagna.
Nell'ambito del progetto saranno anche sviluppate delle linee guida per il monitoraggio ambientale mediante l'utilizzo di sistemi robotici, al fine di implementare le metodologie riportate nei Manuali per il monitoraggio di specie e habitat di interesse comunitario in Italia (Direttiva 92/43/CEE), alla cui prima edizione ha collaborato la stessa Dr.ssa Daniela Gigante (ISPRA serie MLG 142/2016).