la chiesa di santagata in perugia(ASI) Sarà mons. Fausto Sciurpa, rettore della trecentesca chiesa di Sant'Agata ubicata in pieno centro storico di Perugia, in una traversa di via dei Priori, a pochi passi dal palazzo comunale, a presentare alla stampa, martedì 3 febbraio, alle ore 11.30, la conclusione degli «importanti ed urgenti lavori di consolidamento statico e restauro artistico», commenta lo stesso rettore, resi necessari «per l'aggravamento di alcune criticità a seguito del terremoto del 1997. A partire dal 2010 è stato approntato un cantiere che ha operato su due fronti, il riassetto statico e il restauro pittorico». I lavori hanno determinato, per quasi cinque anni, la chiusura al culto e alle visite turistiche di questo "prezioso scrigno" d'arte, cultura e fede della città capoluogo dell'Umbria.

La visita riservata agli operatori dei mass media è un'"apertura in anteprima" di questo importante luogo di culto e di storia di Perugia, perché l'apertura ufficiale si terrà con un incontro culturale mercoledì 4 febbraio (ore 17), al cui termine ci sarà il concerto dell'"Umbria Ensemble", e con la celebrazione eucaristica di giovedì 5 febbraio (ore 18), giorno della festa liturgica di sant'Agata, presieduta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti ed animata dal Coro della cattedrale di San Lorenzo, che sarà preceduta dalla benedizione di una maiolica dedicata alla Santa (ore 17.45).

All'incontro interverranno rappresentanti di Istituzioni regionali civili, culturali e religiose, tra i quali il sindaco Andrea Romizi, l'assessore regionale ai beni e alle attività culturali Fabrizio Bracco, il vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti, il rettore della chiesa mons. Fausto Sciurpa, i soprintendenti ai B.A.P. e ai B.S.A.E. dell'Umbria, Anna Di Bene e Fabio de Chirico, il vice presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia Giuseppe Depretis, il direttore dei lavori Maurizio Tibidò, la storica dell'arte Tiziana Biganti e la restauratrice-direttore tecnico della Soc. Coop Kyanos Carla Mancini.

«La chiesa – evidenzia mons. Fausto Sciurpa – ha un'antica origine. Già nel 1163 è nominata in un diploma dell'imperatore Federico I. L'attuale costruzione, in stile gotico francescano, risale intorno al 1317, con il titolo di San Severo ed Agata, dopo l'eliminazione della chiesetta di San Severo in piazza grande (l'odierna piazza IV Novembre, n.d.r.), per permettere l'ampliamento del palazzo comunale. All'interno della chiesa, sulle pareti e sulla volta, ci sono decorazioni ad affresco di notevole interesse storico-artistico, di scuola umbro-senese. Sant'Agata visse nella prima metà del III secolo, Catania e Palermo se ne contendono i natali, ma la tradizione la colloca piuttosto nella città di Catania, dove subì il martirio, il 5 febbraio 251, durante le persecuzioni di Decio».