IMG 1329(UNWEB) Oltre le consuete operazioni di soccorso svolte nel week-end, con cinque interventi in meno di quattro giorni, il SASU ha effettuato anche attività di formazione, informazione ed addestramento, mediante una esercitazione del soccorso speleologico della durata di due giorni.


Più di trenta uomini e donne del SASU, il primo giorno di esercitazione, sono stati impegnati all'Interno della grotta delle Caprelle, simulando il recupero di un infortunato nei pressi del fondo della cavità. L'attività è stata svolta dai nuovi operatori del SASU, anche al fine di consentire l'acquisizione di sempre maggiore praticità. I tecnici, coadiuvati da un infermiere del SASU, hanno effettuato la medicalizzazione, l’immobilizzazione dell’infortunato ed il trasporto fino l’uscita della grotta.
Il secondo giorno, i nuovi operatori si sono concentrati sulla parte teorico-didattica necessaria all'acquisizione di conoscenze nella gestione dei soccorsi in grotta.
Alla due giorni erano presenti anche i tecnici del SASU per il mantenimento della loro qualifica, come richiesto dal piano formativo nazionale ai sensi degli articoli 5 e 6 della Legge 74/01.
Tutti i partecipanti hanno superato egregiamente questa sessione annuale di aggiornamento, continuando a mantenere lo standard operativo della squadra, indispensabile per poter effettuare interventi tecnico-sanitari anche nelle condizioni più estreme.
L'evento è stato organizzato dalla Scuola Regionale del Soccorso Speleologico del SASU, coadiuvati dai due istruttori di soccorso speleologico Stefano Romani e Roberto Baldi, i quali hanno espresso il loro apprezzamento per l'attività svolta dai nuovi arrivati nella famiglia del SASU.


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