Coperta Ponte 04(UMWEB) Perugia. A cinquant’anni dalla scomparsa di Aldo Capitini (23 dicembre 1899 - 19 ottobre 1968), “Il Ponte”, la prestigiosa rivista di politica, economia e cultura fondata 74 anni fa da Piero Calamandrei, gli ha dedicato un numero monografico, curato da Lanfranco Binni e Marcello Rossi, con scritti di vari autori che esaminano diversi aspetti dell’autore perugino.

Un omaggio doveroso considerato che Capitini non solo collaborò assiduamente con la rivista dal 1945 al 1965 ma fu all’origine della sua stessa nascita svolgendo un ruolo fondamentale nella formazione del gruppo liberalsocialista fiorentino che l’avrebbe animata. Un’occasione in più per studiarlo, conoscerlo meglio, ripensarlo, che si aggiunge alla meritoria ristampa, sempre per Il Ponte, di alcuni libri capitiniani altrimenti ormai introvabili come “Antifascismo tra i giovani”, “Nuova socialità e riforma religiosa”, “La compresenza dei morti e dei viventi” e del testo, concepito per le scuole, “La mia nascita è quando dico un tu”.
Il numero monografico è suddiviso in tre sezioni.
Nella prima, intitolata “Dal liberalsocialismo al potere di tutti”, Marcello Rossi focalizza il proprio contributo su “Un liberalsocialista concreto tra Perugia e Firenze” mentre Lanfranco Binni analizza il rapporto tra “Capitini e il Sessantotto”.
La seconda, “Studi ricerche testimonianze”, ospita invece saggi di Sandro Gentili (Infinito e serenità:il giovane Capitini legge Leopardi - 1928-1929), Luciana Brunelli (Rileggendo “Antifascismo tra i giovani”), Antonio Resta (Luigi Russo e Aldo Capitini animatori della cultura di opposizione), Piero Casentini (“Le tue idee religiose hanno pochi difensori”: il rapporto tra Giuriolo e Capitini), Massimo Jasonni (Persuasione e religione), Giancarlo Gaeta (La religione di Aldo Capitini), Alex Borghi (L’aggiunta), Alba Cavicchi (Due esperienze per una medesima libertà), Fabrizio Bracco (Aldo Capitini maestro profeta di democrazia), Francesco Pullia (Lo sguardo animale. Antispecismo e antitotalitarismo nella compresenza nonviolenta), Marco Pierini (Quella stanzetta della torre campanaria. Il recupero dell’appartamento di Capitini in Palazzo dei Priori a Perugia).
La terza propone, infine, propone, a cura dell’archivista Anna Alberti, undici scritti capitiniani rari e inediti.