AA003757(UMWEB) Perugia. Perugia formato famiglia: si è tenuta questa mattina alla sala della Vaccara a Palazzo dei Priori la cerimonia di presentazione del progetto, durante la quale il Sindaco Andrea Romizi ha ricevuto ufficialmente da Luciano Malfer, direttore dell'Agenzia per le politiche provinciali per la famiglia della Provincia Autonoma di Trento, il marchio che riconosce e certifica il capoluogo umbro come Comune Family Friendly.

Un processo, avviato ad inizio mandato, nato dal convincimento che la famiglia, primo luogo di welfare naturale, debba essere valorizzata come soggetto di investimento sociale e culturale, rilanciando la natalità e considerando il giovane capitale umano generatore di valore, sviluppo e innovazione. Un’ambizione che il Comune di Perugia, e l’assessore alle politiche sociali Edi Cicchi, intendono perseguire tempestivamente mediante il Piano approvato a novembre del 2018 e facendosi promotori di un network capace di raccogliere, raccordare e promuovere tutte le azioni, dalle più semplici alle più complesse e variegate, che facciano di Perugia una città formato famiglia. L’ente pubblico ha infatti il compito di realizzare politiche sociali e di sostegno alla famiglia, ma in questa fase, in cui le risorse economiche sono sempre più esigue, molto può essere fatto svolgendo un'azione di orientamento e armonizzazione sul territorio tra attori pubblici e privati per la creazione di nuovi servizi alle famiglie. Si va dalle politiche tariffarie per i trasporti alla certificazione delle aziende riguardo, ad esempio, la conciliazione dei tempi famiglia/lavoro. Fare rete in un’ottica family friendly per gli esercizi commerciali, le strutture alberghiere e agrituristiche, le associazioni sportive e culturali, significa non solo ragionare in termini di scontistica ma soprattutto elevare la qualità di un territorio rispetto al benessere e all’accoglienza delle famiglie con bambini. Mobilitare e mettere in rete le risorse esistenti significa avviare un processo che crea valore per le famiglie residenti ma anche per quelle ospiti creando così opportunità di sviluppo economico locale.
Alcune di queste cose Perugia già le fa da anni, quello che manca è la messa a punto di un sistema, la condivisione di una buona pratica che potrebbe essere la chiave per unire servizi pubblici, associazionismo, produttività aziendale e benessere delle famiglie.
Aprendo l’incontro, l’assessore Edi cicchi ha sottolineato che le politiche di sostegno alle famiglie hanno rappresentato una delle azioni principali del mandato del sindaco; non a caso, per la prima volta, è stata creata un’apposita delega assessorile proprio dedicata alle politiche familiari, cui è conseguita un’attenta riorganizzazione necessaria per costituire un ufficio destinato a questo tipo di impegno.
Nel ringraziare il sindaco Romizi per la sensibilità dimostrata su questo versante, l’assessore ha chiarito che quello in esame rappresenta un percorso che deve determinare la costruzione di un network, ossia di una serie di azioni da mettere a sistema, partendo dallo stesso Comune di Perugia. Non a caso in questi anni si è lavorato per collegare l’azione di più assessorati in un’ottica di sviluppo complessivo di alcuni servizi essenziali, come le politiche familiari ed a sostegno delle disabilità. Ciò perché la visione è quella di una città sempre più a misura di famiglia, ma in generale a misura di tutti.
Secondo l’assessore, peraltro, quando si parla di famiglia non si parla soltanto di una formazione sociale debole e bisognosa di sostegno (circostanza che purtroppo spesso si configura e che dà origine a tutti quei servizi sociali che il comune fornisce) ma anche di un soggetto di sviluppo economico, forte ed in grado, con le sue peculiarità, di sviluppare sistemi virtuosi.
“Parlare di famiglia oggi – afferma Edi Cicchi – è decisivo soprattutto perché nei tempi moderni ci scontriamo con una forte denatalità, su cui occorre riflettere con attenzione per comprendere le ragioni e le azioni per il suo superamento progressivo. In questo contesto abbiamo il dovere di fare di tutto per dare servizi alle famiglie favorendo lo sviluppo dell’economia. Ciò in considerazione di un dato certo: dove le donne lavorano nascono più figli, poiché ciò dà stabilità”. Proprio per queste valutazioni l’obiettivo del Comune di Perugia e di tutte le Istituzioni deve essere di investire ancora sulla natalità e sui giovani, nella consapevolezza che la famiglia è sempre stata e deve continuare ad essere il primo elemento di welfare. Nel piano delle politiche familiari del Comune – successivamente illustrato dalla dirigente dell’area servizi alla persona Roberta Migliarini – c’è tutto questo: interventi sulla famiglia come soggetto di sviluppo economico, ma anche come luogo di tutela del capitale relazionale.
In conclusione Perugia lavora per migliorare i servizi e, di conseguenza, il volto della città, nella certezza che una città accogliente è una città in cui le persone, le famiglie ed i turisti tornano volentieri.
Nell’esprimere la soddisfazione dell’Amministrazione comunale per la certificazione ricevuta, il sindaco Andrea Romizi ha ringraziato le associazioni presenti per aver veicolato tante buone pratiche su cui anche le Amministrazioni sono chiamate a contribuire.
Il vero punto di svolta, secondo il pensiero del sindaco, su queste politiche rivolte alle famiglie risiede nel diverso approccio che occorre avere sul tema: le famiglie, principali formazioni sociali in cui si esplica la personalità individuale come sancisce la Costituzione, non possono essere viste solo come elemento di cui accorgersi in situazioni emergenziali o patologiche, ma come elemento da valorizzare in ogni modo possibile così da prevenire ogni forma di disagio. Ciò è compito di tutte le Istituzioni, partendo dai Comuni che devono avere la capacità di occuparsi della famiglia non solo attraverso politiche riconducibili ad un solo assessorato ma a molteplici in collegamento tra loro.
Il sindaco ha tenuto a precisare che la prima azione positiva messa in atto nel corso dell’attuale legislatura dal Comune di Perugia è stata l’aver preso consapevolezza che vi erano iniziative virtuose in atto, ma non realizzate in maniera sistematica. Si è quindi lavorato su questo versante, prestando attenzione anche alle piccole cose che, per quanto sembrino insignificanti, alla fine fanno la differenza.
Romizi ha ribadito che questo diverso approccio consente alle Amministrazioni di guardare con occhio differente a tutte le azioni, investimenti e progetti che si stanno portando avanti, anche quando essi non sono riferibili direttamente al tema della valorizzazione delle famiglie. Ed è proprio grazie a questo rinnovato spirito che alcune iniziative sono state ricondotte all’alveo del sostegno alle politiche familiari. Tra i tanti progetti in atto il sindaco ha parlato di quello concernente gli Arconi ove troverà spazio una biblioteca fortemente indirizzata ai giovani, davanti alla quale potrà sorgere, nell’ampia area verde, una zona per i giochi destinati ai bambini. Altri esempi sono il nuovo progetto per la segnaletica nel centro storico o il Pums, che, a prima vista, sembrano avulsi dal contesto delle politiche familiari, ma che in realtà con le dovute accortezze hanno potenzialità determinanti anche in tale ambito.
Concludendo il suo intervento il sindaco ha detto che l’acquisizione della certificazione responsabilizza fortemente il Comune di Perugia, dando il via ad una grande sfida che deve spingere l’Ente a fare sempre meglio per diventare un esempio anche per altri.
All’incontro di oggi hanno partecipato anche Mauro e Filomena Ledda in qualità di coordinatori, che hanno presentato il Network nazionale “Comuni amici della Famiglia”, Sergio Mercuri, Presidente mandamento Confcommercio Perugia e Silvio Ranieri, Segretario Generale Anci Umbria. In rappresentanza delle associazioni familiari sono intervenuti Ernesto Rossi, presidente del Forum delle famiglie, Mariangela Musolino, associazione nazionale famiglie numerose e movimento per la vita, Elisabetta Mazzeschi, associazione art. 26, Paolo Moroni, associazione nazionale famiglie numerose, e Paolo Pauselli del Forum delle famiglie.
In sala della Vaccara ha partecipato ai lavori anche Giuseppe di Donato, Direttore Generale Ufficio Interventi per la conciliazione, comunicazione e gestione del Dipartimento per le politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Quest’ultimo ha posto l’accento sulla grande sensibilità del Ministro della famiglia Lorenzo Fontana sui temi in discussione, confermata dallo stanziamento di risorse per oltre 105milioni di euro per le politiche familiari. Il Direttore ha tenuto a precisare che i tempi sono cambiati: se una volta molte iniziative di sostegno venivano assunte direttamente dalle persone, oggi in questi ambiti spetta ai sindaci ed agli amministratori in genere raccogliere le sfide poste dalle nuove esigenze della società (aiuti alle famiglie, assistenza vita/lavoro) fornendo risposte concrete.