Avis Umbria(UMWEB) “Sangue sicuro per tutti” : questo lo slogan scelto dall’OMS per la Giornata Mondiale del Donatore di sangue ed emoderivati 2019, che come sempre si celebrerà il 14 giugno.


Il World Blood Donor Day è stato istituito nel 2004 per opera dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa internazionale, della Federazione Internazionale delle Organizzazioni di Donatori di Sangue (FIODS/IFBDO) e della ISBT, International Society of Blood Transfusion: 14 giugno, data di nascita dello scopritore dei gruppi sanguigni, Karl Landsteiner; questa iniziativa è diventata un’occasione per sottolineare il grande valore sociale e umano di tale gesto e per ribadire l’importanza di garantire ovunque la disponibilità di donazioni gratuite, periodiche, anonime e associate.
Nell’aprile del 1994, 25 anni fa, in Ruanda iniziava una guerra civile che avrebbe provocato circa un milione di morti. L’odio etnico – in quello che la comunità internazionale avrebbe giustamente definito ‘genocidio’ – portò alla morte di centinaia di miglia di donne, uomini e bambini Tutsi o Hutu che non volevano prendere parte al massacro di chi solo poche settimane prima era il vicino di casa o di campo.
Nel difficile cammino di riconciliazione e ricostruzione del Paese, il 2019 rappresenta un anno sicuramente significativo. Anche la scelta di Kigali come città ospite della Giornata mondiale del donatore di sangue rappresenta per il Paese dell’Africa dei grandi laghi un bellissimo segnale di riscatto. Non più sangue versato di persone innocente, ma sangue donato e vita che rifiorisce.
È la seconda volta nella storia che una Giornata mondiale è organizzata nel continente africano. L’ultima fu 15 anni fa, in Sudafrica.
L’organizzazione della giornata in Africa avrà l’obiettivo principale di sensibilizzare tutti i Paesi del continente per aumentare il numero di donatori volontari, che è ancora molto basso. Per raggiungere questo obiettivo la Società Africana di Medicina trasfusionale (SATS) ha chiesto a tutti gli Stati impegni precisi e dettagliati.
Sempre secondo la SATS, il Rwanda è con la Namibia lo Stato africano che garantisce la maggior qualità e sicurezza del processo trasfusionale.
Saranno tanti gli eventi che Kigali ospiterà, attorno allo slogan ‘Sangue sicuro per tutti’. Attualmente, secondo i dati del Centro Nazionale per la trasfusione di sangue del Rwanda, sono circa 90.000 le unità di sangue trasfuse annualmente e il fabbisogno è coperto al 96%. I donatori sono al 100% volontari e non remunerati, grazie anche al fatto che a partire dagli anni Ottanta del secolo scorso si sviluppò nel Paese il modello belga di donazione anonima e solidale. I punti di raccolta (fissi o mobili) sono oltre 500 e tutte le unità di sangue e plasma raccolte sono conferite agli stabilimenti pubblici di lavorazione. Primissimo tra i Paesi africani, il Rwanda dispone anche di droni per il trasporto del sangue raccolto ai laboratori più vicini.


 AVIS

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