SIA Todi Presentazione 2Presentata a Todi la nuova misura prevista dal Governo ed integrata con fondi regionali. Sussidio economico per le famiglie economicamente svantaggiate. Ai Comuni la parte attiva tramite i Servizi Sociali

(ASI) Todi. A partire dal 2 settembre anche a Todi i cittadini che abbiamo i requisiti necessari potranno fare richiesta per ottenere il Sostegno per l’Inclusione Attiva (SIA), la nuova misura attiva di contrasto alla povertà prevista dal Governo con l’ultima Legge di stabilità che prevede un sussidio economico alle famiglie economicamente svantaggiate in cui siano presenti minorenni, figli disabili o donne in attesa.

Il nuovo strumento di welfare previsto dal Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale è stato illustrato nei giorni scorsi nella Sala del Consiglio comunale di Todi durante l’incontro promosso dalla Regione Umbria per presentare agli operatori ed ai soggetti interessati della Zona Sociale N.4 le modalità di accesso, applicazione e gestione della misura SIA. All’incontro hanno partecipato la Presidente della Regione Catiuscia Marini, l’Assessore regionale alla Salute, Coesione sociale e Welfare Luca Barberini, il Sindaco di Todi Carlo Rossini, l’Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Todi Catia Massetti, i responsabili dei Servizi Sociali dei Comuni della Zona Sociale N. 4, rappresentati del Coordinamento del Servizio Sociale del Distretto della Media Valle del Tevere, delle organizzazioni sindacali e delle associazioni del territorio coinvolte nelle attività socio-assistenziali.

Sostegno per l’Inclusione Attiva. Il SIA prevede un sussidio economico alle famiglie economicamente svantaggiate in cui siano presenti minorenni, figli disabili o donne in stato di gravidanza accertata. Hanno diritto al SIA i cittadini italiani o comunitari, i loro familiari e i cittadini stranieri in possesso del permesso di soggiorno di lungo periodo. Gli aiuti sono rivolti alle famiglie tra i cui membri ci sia almeno un minorenne, un disabile o una donna in stato di gravidanza e che abbiano un ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 3.000 euro.

Procedura. I cittadini interessati in possesso dei requisiti richiesti, potranno presentare le domande a partire dal prossimo 2 settembre, direttamente al proprio Comune di appartenenza che, successivamente, provvederà ad inoltrarle all’Inps per la verifica delle condizioni economiche previste dal Decreto 26 maggio 2016 (ISEE, presenza di eventuali altre prestazioni di natura assistenziale, situazione lavorativa ecc.). Le richieste di accesso al sussidio economico vanno quindi presentate al proprio Comune di residenza, poi sarà l’Inps come soggetto attuatore a valutare le domande e a rispondere entro 10 giorni dalla data di invio. In ultima battuta sarà Poste italiane ad erogare i soldi attraverso l’attivazione di un’apposita card.

Contributo economico. Il contributo economico è calcolato in base una serie di indicatori economici e patrimoniali riferiti al nucleo famigliare e viene quantificato su base di 80 euro mensili a componente del nucleo familiare e va da un minimo di 160 euro per un nucleo familiare formato da due componenti, fino a raggiungere un massimo di 400 euro mensili per un nucleo familiare formato da cinque o più membri.

Risorse nazionali e regionali. Il SIA rappresenta il primo istituto unico nazionale a carattere universale per sostenere le persone in condizione di povertà. Su scala nazionale, per il 2016, saranno a disposizione 750 milioni di euro. La governance competerà alla Regione. Per integrare il Piano nazionale per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale la Regione dell'Umbria metterà a disposizione ulteriori 12 milioni di euro. Obiettivo specifico è quello dell’incremento dell'occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro delle persone maggiormente vulnerabili. Le azioni saranno rivolte al rafforzamento della capacità di inclusione attraverso il lavoro delle persone adulte maggiormente vulnerabili e a rischio discriminazione. Tale azione regionale è rivolta ai soggetti che abbiano un ISEE in corso di validità inferiore o uguale a 6.000 euro.

Il ruolo dei Comuni. La gestione operativa del sussidio è affidata ai Comuni, che analizzano le domande pervenute, e all’Inps, che effettua i controlli delle posizioni dei soggetti richiedenti. Per avere diritto al sussidio economico è necessaria l’adesione, da parte del richiedente, ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa predisposto dal Comune di residenza. Si tratta di un “progetto personalizzato di presa in carico” finalizzato al “superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all’inclusione sociale”. Lo scopo dichiarato è dunque quello di aiutare le famiglia a superare la condizione di bisogno economico e riacquistare una completa indipendenza.

“Finalmente – dichiara l’Assessora Catia Massetti – arriva il primo intervento di contrasto alla povertà in tutti i Comuni. Il SIA costituisce un primo passo verso la realizzazione di una più piena inclusione sociale. Vogliamo quindi invitare le famiglie che abbiano i requisiti a predisporre il prima possibile la documentazione necessaria, in modo da essere pronte, a settembre, ad inviare le domande. Da tempo aspettavamo interventi concreti a sostegno delle famiglie che affrontano fasi di vita difficili a causa della perdita di lavoro o di vari ostacoli da affrontare”.