Fratres, la musica unisce ciò che la storia ha diviso. Presentato a Palazzo dei Priori il ricco programma di appuntamenti di musica sacra, musica sinfonica, musica da camera, recital, ambientati in undici comuni dell'umbria


(UNWEB) Perugia. Sarà il tema della fratellanza ad ispirare la 72a edizione della Sagra Musicale Umbra che si terrà da giovedì 7 a domenica 17 settembre 2017, in un ricco percorso di ventitré appuntamenti distribuiti in undici diversi luoghi.
Il festival avrà come luogo d’elezione Perugia, con concerti nella Basilica di San Pietro, nello storico Teatro Morlacchi, nella chiesa templare di San Bevignate, nella Chiesa di San Filippo Neri, nella Cattedrale di San Lorenzo e proseguirà, oltre a Norcia, nel Museo di San Francesco di Montefalco, nell’Abbazia di San Nicolò di San Gemini, nella Chiesa della Madonna della Villa a Sant’Egidio, nel Santuario di Mongiovino di Panicale, nel Santuario della Madonna dei Miracoli di Castel Rigone, nel Chiostro di San Francesco di Acquasparta, nel Museo di San Francesco di Trevi, nella Sala Sant’Antonio di Torgiano, per finire nella Basilica Superiore di S. Francesco di Assisi.
Anche in questa edizione la Sagra Musicale Umbra offrirà una vetrina speciale ai giovani talenti umbri con i «Concerti di Mezzodì» a Palazzo della Penna a Perugia, con cinque appuntamenti alle ore 12,00.
“L’amministrazione comunale –ha tenuto a sottolineare in apertura di conferenza stampa l’Assessore alla Cultura e Turismo Teresa Severini- sostiene convintamente la Sagra Musicale Umbra nella consapevolezza che sia uno degli appuntamenti culturali più significativi e importanti non solo della città, ma dell’intera regione. E’ un’indubbia opportunità di visibilità e di attrattiva turistica di grande qualità per il nostro territorio.”
Anna Calabro, Presidente della Fondazione Perugia Musica Classica, ha, invece, affermato: «...Lo sforzo che anche questa 72ma edizione della Sagra Musicale Umbra cerca di compiere è quella di fare musica in luoghi speciali, che possano esaltare il valore della musica stessa. Per questo i luoghi che abbiamo scelto nelle diverse località dell’Umbria – Perugia, Acquasparta, Assisi, Montefalco, Norcia, Panicale, Passignano sul Trasimeno, San Gemini, Trevi, Torgiano, - configurano un percorso che è musicale ma anche storico artistico in modo da rendere nel suo insieme il significato di valore che è l’Umbria come regione nella sua vocazione di ricerca spirituale.
E tra i diversi luoghi quest’anno c’è Norcia, che abbiamo scelto perché siamo convinti che la musica sia capace di donare conforto e speranza, anche in un territorio lacerato dal terremoto».
« L’anno scorso, sulla terra che è la culla della Sagra Musicale Umbra si è aperta una ferita, la ferita del sisma che è ben lontana dall'essere cicatrizzata» - spiega il Direttore artistico Alberto Batisti - «L'edizione 2017 del Festival non può non tener conto di quella lacerazione e dell'immenso disagio da essa prodotto. E’ anche questo uno dei motivi che ha spinto la direzione artistica a intitolare il percorso programmatico con la parola «Fratres», prendendo spunto dalla celebre composizione di Arvo Pärt, il massimo interprete della spiritualità musicale contemporanea. Il tema della fratellanza è stimolato anche dalla ricorrenza del Quinto Centenario della Riforma Protestante di Martin Lutero. Quell’evento che aprì nell’Europa una divisione persistente, offre l'occasione per ripensare, attraverso testimoni altissimi dell'arte musicale, all'unità dei cristiani. La cultura moderna europea è figlia dell'immensa tragedia di uno scontro religioso, quello che tra la seconda metà del Cinquecento e la prima metà del Seicento insanguinò l'Europa, culminando nella strage della Guerra dei Trent'anni. Dalla riconciliazione della Pace di Westfalia del 1648, con la sua proclamazione del diritto alla libertà di culto, scaturì la rinascita della cultura, dell'umanesimo, della scienza moderna, dei princìpi liberali che la filosofia dei lumi consegnò al mondo come base ideale della giustizia sociale e della democrazia.
La Sagra intende sottolineare nella presente edizione la comune appartenenza alla fonte del Vangelo, mettendo a confronto ravvicinato l'espressione della fede tradotta in musica in quei due mondi così lungamente contrapposti e infine riconciliati, proprio nel mai interrotto dialogo dell’arte musicale. Senza i viaggi di studio dei compositori nordici nella Venezia di Monteverdi e nella Roma di Frescobaldi, il percorso della musica evangelica non avrebbe potuto approdare a Bach. Senza la sintesi suprema di Bach, tutta la musica moderna, cattolica o protestante, sacra o profana, non avrebbe mai potuto raggiungere i vertici del Classicismo, del Romanticismo e del Novecento.».