Archeologico 05VgMercoledì prossimo sonorità d'Oriente e d'Occidente in un concerto
con Quintessenza italiana e il maestro sufi Fakhraddin Gafarov

(UNWEB) Perugia. Per tutta la durata di Umbria Jazz, da venerdì 7 a domenica 16 luglio, sarà possibile visitare al Museo archeologico nazionale dell'Umbria, p.zza Giordano Bruno, 10, Perugia, una mostra di strumenti del passato esposti per la prima volta al pubblico. S'intitola "Le trame del canto. Incontri d'Oriente e d'Occidente" e propone oggetti che, a partire dal I sec.a.C., coprono un vasto arco temporale e geografico: da una statuetta bronzea di Hermes inventore della lira, rinvenuta nelle vicinanze di Perugia, a strumenti africani appartenenti alla Collezione Antinori (arpe, flauti, tamburi, trombe traverse), passando per campanelli, specchi etruschi con raffigurazioni di musici, coppe attiche per libagioni con immagini di suonatrici, flautini in osso, liuti, citole, colascioni, vielle, ribeche, trombe marine perfettamente riprodotte. Sabato 8 e venerdì 14 luglio sarà inoltre possibile partecipare a visite guidate a tema. Abbinati all'iniziativa, ideata dalla direttrice Luana Cenciaioli e dal Polo museale dell'Umbria espressamente in occasione di Umbria Jazz, sono il seminario di strumenti orientali che mercoledì 12 luglio, alle ore 16, sarà svolto al museo da Fakhraddin Gafarov, polistrumentista e profondo conoscitore di musica islamica e sufi, e il concerto in programma nel salone del museo sempre mercoledì 12 luglio alle ore 18. Il gruppo Quintessenza italiana creato dal musicista e musicologo Mauro Branda (che ha fornito un importante apporto alla realizzazione della mostra procurando esemplari di strumenti rinascimentali), e comprendente anche Moreno Ilicini, basso, Maria Morena Lepri, soprano, Milena Regali, contralto, Nicoletta Ricciarelli, soprano, darà vita ad uno spettacolo di grande intensità facendo dialogare la tradizione corale (sacra e profana) occidentale con quella del misticismo sufi di Fakhraddin Gafarov. L'ingresso al concerto è libero.