DSC 3244(UNWEB) Perugia. E’ stata presentata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, la mostra “Bacosi, astratto, informale, paesaggista”, in programma presso il museo civico di palazzo della Penna da domani, 28 ottobre, al 3 dicembre, a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni.
Nel pomeriggio di oggi a partire dalle ore 18 è prevista l’inaugurazione.


La mostra, articolata in tre sedi e in periodi successivi, è nata dall’esigenza di ricordare la figura umana ed artistica di Manlio Bacosi, personaggio che è stato certamente significativo non solo per Perugia e l'Umbria, ma per la sua proiezione a livello nazionale ed internazionale, avendo realizzato una produzione molto elevata che è stata diffusa in tutta Europa e in Medio Oriente. La sua caratteristica è stata quella di essere molto popolare con le sue opere, i paesaggi in particolare, ma anche le ceramiche e le sculture, senza dimenticare la raffinata grafica, in tutti gli ambienti: da quelli più sofisticati a quelli più popolari. Questa trasversalità si è riflessa anche nella sua produzione, appunto, che annovera opere molto impegnative, accanto a una serie infinità di piccoli paesaggi che l'artista volle fossero alla portata economica di tutti.
Questa mostra, che ha già visto chiudersi con grande successo le tappe di Palazzo Vecchio a San Gemini e Fondazione Carit Palazzo Montani Leoni, a Terni, si concluderà al Museo Civico di Palazzo della Penna di Perugia, esplorando, per la prima volta in maniera completa, la breve stagione post cubista, del tutto sconosciuta, con opere ritrovate del Comune di Perugia e della Regione Umbria, quindi le più corpose esperienze informali, quando volle seguire autonomamente il Gruppo di Spoleto - che con l'informale si stava evidenziando a livello nazionale - con numerose opere inedite. Altresì, quasi sconosciuta la breve, ma intensa stagione dell'astratto, dove Bacosi sperimenta senza particolari riferimenti quel linguaggio, con opere, anch'esse inedite o poco note. Poi il paesaggismo con evidenti venature di surrealismo, in cui evoca la dolcezza della luce della sua terra: la verde Umbria. Caratteristica delle sue opere è una certa vibrazione di segni e i colori che fluttuano con mobilità fantasiosa planando sulla superficie del quadro creando un cliché inconfondibile. Ancora, le nature morte (come “Natura morta e finestra”, 1980; “Natura morta i violini”, 1980; “Natura morta con pesce”, 1981; “Natura morta con tromba”, 1993) sono tra i temi preferiti di Bacosi, come pure i paesaggi, afferrati al volo e risolti in volumi leggeri, aerei, in una sorta di euritmia musicale, dove il colore è giocato in un sapiente registro di tinte. Eclettico e curioso, Bacosi praticò con successo la ceramica, la scultura in ferro e fusione in bronzo, la pittura nei vecchi infissi, senza dimenticare la grafica.
L’esposizione presenterà 122 opere fra pittura, scultura, ceramica e grafica, e si pone come primo obiettivo quello di inquadrare definitivamente l’artista nel panorama storico-artistico contemporaneo al fine di riconoscerne le indiscusse qualità, dopo anni di sostanziale oblio. Il progetto espositivo è suddiviso in sezioni tematiche che mettono in evidenza i vari periodi storici e di esplorazione di tecniche linguaggi dell’artista: gli esordi fra post-cubismo e informale, le sintesi architettoniche anni Sessanta e Settanta, il paesaggismo anni Ottanta, la ceramica, la scultura ed infine la grafica.

Aprendo l’incontro di oggi l’assessore Teresa Severini ha sottolineato che “di nuovo presentiamo un evento insieme ad altri luoghi dell’Umbria, come Terni e Sangemini. Una missione, basata sulla collaborazione, che abbiamo sposato convintamente”.
Nel ringraziare gli oltre 30 soggetti, privati e non, che grazie al prestito delle opere di Bacosi hanno reso possibile la mostra, l’assessore ha precisato che continua il sodalizio alla riscoperta dei grandi umbri: la prima tappa nel 2014 fu con Dottori, oggi tocca a Bacosi.
“Come assessore e come perugina l’obiettivo che voglio raggiungere è di contribuire a rivalutare i nostri grandi artisti; in questo lotto non poteva mancare Bacosi, da tutti considerato tra i più grandi paesaggisti italiani, ma non solo questo. Oggi, grazie a questa mostra, abbiamo la possibilità di “rivedere” Bacosi, visto che nel tempo si era un po’ persa la sua originalità”.
Ad illustrare i dettagli tecnici della mostra è stato uno dei curatori, ossia Andrea Baffoni. Quest’ultimo ha confermato che il percorso di riscoperta degli artisti umbri è nato nel 2014 con Dottori a Sangemini; nel 2015 è stata la volta di Leoncillo, nel 2016 di Enzo Rossi.
E proprio con la mostra su Enzo Rossi ha fatto il suo ingresso il Comune come partner.
Oggi la quarta tappa è Bacosi, di cui vengono esposte circa 125-126 opere, ossia una minima parte della sua corposa produzione.
Si è trattato di una mostra di impegnativa organizzazione, ma voluta con l’obiettivo di ridare lustro ad un artista, del quale ricorre il prossimo anno il ventennale della morte.
La mostra rappresenta un attento percorso di ricostruzione filologica, che inizia dagli esordi riscoprendoli. Dai suoi quadri emergerà che Bacosi non era solo un paesaggista, ma un artista molto più complesso, di grandi capacità ed intuizioni.

Il concerto
Domenica 29 ottobre, alle ore 12.00, si terrà un matinée musicale dedicato a Manlio Bacosi, presso il Salone di Apollo del Museo Civico di Palazzo della Penna, dal titolo: Paesaggi sonori”. I TriTone quartet (Maurizio Costantini, contrabbasso, Andrea Agostini, clarinetto e clarinetto basso, Umberto Ugoberti, fisarmonica e accordina, Francesco Speziali percussioni, con la speciale partecipazione di Massimo Bartoletti alla tromba), percorreranno un viaggio tra paesaggi e sonorità di diverse culture attraversando vari generei musicali, dalla classica al jazz al Klezmer. Verranno eseguiti brani di: Kurtweill, Shostakovich, Alberstein, Rota, Piovani, Carpi, Martino, danza folk ebraica e ucraina. L’evento è a ingresso libero.

Nota biografica
Nato a Perugia nel 1921, Manlio Bacosi si forma presso lo studio dello scultore Leo Ravazzi. Frequenterà anche lo studio di Gerardo Dottori (che lo fece invitare alla prima rassegna sul Futurismo dopo la guerra, a Palazzo del Podestà di Bologna nel 1951, nella sezione dei giovani individuati come prosecutori dell'avanguardia artistica). In quel periodo Bacosi esplorava l'astratto e poi l'informale, ma nel prosieguo del suo lavoro l'autodidatta Bacosi sarà il continuatore del paesaggismo umbro del quale il futurista perugino era stato il massimo esponente nella stagione aeropittorica e in quella del “nuovo paesaggio moderno”. Comincia a esporre nel 1947 e da allora allestirà numerosissime personali in Italia e all'estero. È invitato alla VI^ e VII^ Quadriennale di Roma nel 1956 e 1959, al Premio Fiorino di Firenze e altre manifestazioni nazionali di prestigio come la Triennale dell'Adriatico, il Premio Bergamo, il Premio Termoli, il Premio Spoleto e il Premio Michetti. Sulla sua opera sono state redatte numerose pubblicazioni monografiche di noti critici e soprattutto di famosi scrittori italiani. Nel 1972 la città di Todi ha allestito in suo onore una mostra antologica nella Sala delle Pietre del Palazzo Comunale, mentre la rivista "Le Arti" ha dedicato alla sua opera un numero monografico speciale. Nel 1979 l'Azienda di turismo di Firenze ha organizzato una grande mostra a Palazzo Strozzi. Dal 1982 sono seguite numerose mostre personali e rassegne. Le sue opere sono esposte in numerosi musei nazionali ed internazionali. Muore a Perugia nel 1998.
È considerato uno dei più importanti paesaggisti italiani. Le sue opere nel campo della pittura, della grafica, della scultura e della decorazione su ceramica, testimoniano una grande vitalità creativa e un'assoluta originalità espressiva.

Orari
Museo civico di Palazzo della Penna
Via Podiani, 11 – Perugia
OTTOBRE: da martedì a domenica ore 10.00-19.00, chiuso il lunedì
NOVEMBRE/DICEMBRE: da martedì a domenica ore 10.00-18.00, chiuso il lunedì

Biglietti
Intero € 5,00
Ridotto A € 3,00: Oltre i 65 anni, Gruppi di minimo 15 persone, soci ICOM e Touring Club, Giornalisti/Pubblicisti (con tesserino dell’Ordine o lettera d’incarico firmata dal direttore), Forze armate e dell’ordine, Dipendenti del Ministero per i Beni e le Attività Culturali (su presentazione del tesserino), Dipendenti del Comune di Perugia (su presentazione del badge), Studenti (dell’Accademia di Belle Arti di Perugia; Iscritti alle lauree triennali in Scienze dei Beni Culturali e in Lettere; Iscritti alle Lauree specialistiche in Storia dell’Arte), Possessori “Perugia Carta Giovani”, altre convenzioni in vigore
Ridotto B € 2,00: Da 7 a 14 anni, Scolaresche
Gratuito: Da 0 a 6 anni, Direttori e funzionari di musei pubblici e privati (su presentazione di tesserino o badge), Dirigenti (Direttori Generali; Soprintendenti; Ispettori) del Ministero per i Beni e le Attività Culturali in servizio, Insegnanti accompagnatori di scolaresche, Guide turistiche nell’esercizio delle loro funzioni, Disabili + accompagnatori responsabili
Accesso consentito ai possessori di Card Perugia Città Museo


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