UE DonnaVojaFronna Roma17wDomenica 12 Novembre, ore 18, Teatro ExMattatoio, Roma

(UNWEB) Umbria: femminile, singolare. Per UmbriaEnsemble, gruppo di artisti umbri definiti “Ambasciatori della produzione musicale umbra nel Mondo”, interpretare la voce della tradizione contadina dell’Umbria è molto più di un progetto; è una inevitabile missione ed insieme un omaggio alla propria identità più profonda ed autentica.

Così, sulla spinta di queste premesse, e con la sua consueta volontà di ricercare e sperimentare nuovi linguaggi, repertori e sonorità, UmbriaEnsemble ha chiesto all’etnomusicologo e compositore Pier Giuseppe Arcangeli di costruire una partitura musicale tra tradizione ed avanguardia capace di dare voce ad un repertorio musicale la cui memoria non è scritta né – ormai – più tramandata direttamente. Interprete ideale di questa voce tutta umbra, femminile come la terra che l’ha generata e come tutte le storie – di gioia e di dolore, di lavoro e di festa, di saggezza e di ribellione – che racconta, è stata da subito individuata in Lucilla Galeazzi, figura assai nota anche a livello internazionale per la sua straordinaria vocalità in ambito etnomusicologico.

Nasce così “Donna, Voja e Fronna”. Nelle parole del compositore Arcangeli: “Il titolo rimanda alla nuda voce di donna che la “voja de comparì” esibisce fino all’impudicizia e che si fa timore e cura e senso della precarietà d’esistere: vive e trema come la fronda d’un albero al vento ciclico delle storie dei senza-storia. Oralità felicemente consegnata alla voce di una grande interprete, di quelle che sanno non per aver imparato, ma che hanno imparato quel che sapevano e lo cantano come si fa un regalo. Agli extraordinari musicisti ho invece consegnato una scrittura parziale, da tradurre insieme in sonorità d’intervalli da reinventare in prove-laboratorio, ogni volta mettendo in gioco la propria e la comune competenza “classica”. Il flauto settecentesco (ma di traverso si misero Severino e gli autori suoi); la viola e il violoncello (cui già i “romantici” avevano sottratto un bel po’ d’anima candida, per lasciar vibrare solo quella interna ed invisibile); il pianoforte, folgorato sulle vie damascate d’un secolo crudele fino a convertirsi in quel che è: uno strumento a corde percosse, da cui ancora estrarre tante concrete emozioni...Leydi ci diceva che la musica di tradizione, sollevata da incombenze “storicistiche”, è – per sua natura e fattura – sempre contemporanea: ovvero del nostro tempo; e di ogni tempo, aggiungo, in cui torniamo ad amarla per quel che siamo e proviamo a diventare.”

Domenica 12 Novembre, ore 18, a Roma, nella Sala da Concerto degli spazi SMPT, l’ex Mattatoio in P.zza Giustiniani, 4A con UmbriaEnsemble (L. Galezzi, voce; C. Giottoli, flauto; L. Ranieri, viola; M. C. Berioli, violoncello; L. Baldelli, pianoforte; P. G. Arcangeli e R. Sargenti, composizioni)

www.umbriaensemble.it www.scuolamusicatestaccio.it