Anteprima Festival corrispondenze(UMWEB) Perugia. Nello spazio espositivo più suggestivo di Perugia, la Rocca Paolina, in particolare la Sala della Cannoniera e quelle adiacenti, è allestita una mostra del tutto speciale che non mancherà di suscitare un grande interesse fra i cultori dell’arte contemporanea, dedicata a Mirella Secca, in arte Osmida, scomparsa nel 2001.


La mostra è promossa dagli Archivi Dottori e dal Comune di Perugia con la collaborazione della Regione Umbria e il patrocinio dei Comuni di Corciano (dove si tenne la prima mostra di Osmida dopo la morte, nel 2009, e dove l’artista aveva esposto molte altre volte), Passignano sul Trasimeno (dove l’artista è nata) e Magione (Comune di origine della sua famiglia e luogo dove è sepolta) e dalla fervida collaborazione delle figlie dell’artista Cristina Temperini e Silvia Temperini.
Il pezzo forte dell’esposizione introduce, nel primo salone, l’insieme della mostra con la ricostruzione fedele della grande installazione del 1998 alla Sala dei Lanari di Perugia; et le poëte brillo (da Rimbaud): un tavolo di otto metri “imbandito” con brani della storia dell’artista e con la modernità invadente del web e con mele destinate inesorabilmente a marcire durante l’apertura della mostra, ma accanto oggetti e creazioni che simboleggiano la bellezza dell’arte che è eterna.
La scelta curatoriale di presentarla alla Rocca Paolina, vuole ripercorre tutte le tappe della vicenda estetica della geniale artista umbra, paladina di battaglie ambientaliste e per i diritti civili, che più volte espose alla Rocca, in mostre collettive soprattutto, creando una felice osmosi fra spazi antichi e ricerca artistica la più avanzata. Si direbbe oggi che molte delle creazioni esposte sono state concepite site specific, cioè appositamente per quegli spazi, per l’eleganza e complessità architettonica dei volumi e la tessitura variegata delle murature.
Artista concettuale versatile, alla continua ricerca e sperimentazione su materiali inusuali, aperta a ogni tipo di innovazione e alla performance.
Complessivamente, oltre sessanta sono le opere, datate fra l’inizio degli anni Settanta e la seconda metà dei Novanta, fra dipinti, sculture in gomma, doppie carte catramate dipinte e “spellate” (molte di grandi dimensioni) - la sua più significativa invenzione -, allestimenti con oggetti simbolici, pirografie, ripercorrono un itinerario di elevata qualità estetica che ebbe riconoscimenti da parte della critica a livello nazionale ed internazionale con nomi come quello di Enrico Crispolti e poi Giorgio Bonomi, Aldo Iori, Emidio De Albentiis, Anton Carlo Ponti e con mostre in Italia, a Klagenfurt, e collettive in vari paesi europei e in America.
Un elegante catalogo di Fabrizio Fabbri Editore, con testi critici, testimonianze e un’ampia cronologia-bibliografia, illustrerà tutte le opere in mostra.

NOTA BIOGRAFICA
Osmida (Mirella Secca, Passignano sul Trasimeno 1926-Perugia, 2001)
Nata nel 1926 a Passignano sul Trasimeno (Pg), compie studi artistici presso l’Istituto d’Arte Bernardino di Betto di Perugia. Dopo un breve esordio verista, al quale segue una lunga pausa dedicata interamente alla famiglia, la sua attenzione si rivolge verso sperimentazioni materiche. Nel 1974 lascia le Marche per stabilirsi a Perugia, iniziando a maturare una propria identità artistica realizzando grandi opere con materiali eterogenei, come impasti collosi, in cui mescola terre a trucioli d’acciaio, evocando le materie informali di Tàpies, Fautrier, Dubuffet e Burri. Materie terrestri alternate a materie artificiali come la nera gomma sintetica o l’amianto, attraverso cui elabora, parallelamente, i temi della ricerca artistica contemporanea. Segue una breve fase più concettuale in cui realizza grandi mappe geografiche sulle quali si stagliano elementi cromatici dal forte valore simbolico. Ma è nei primi anni Ottanta che emerge con forza la sua arte, un linguaggio del tutto autonomo ispirato dalle potenzialità espressive della doppia carta catramata, materiale inconsueto che da questo momento in poi diviene prediletto per la sua ricerca. L’artista rimane ttratta dalla particolare trama di questa carta industriale, leggera, ma dalla struttura rigidamente geometrica, quasi minimalista, con la quale unisce la gestualità dello strappo alla composizione geometrica dell’armatura interna. Dai primi anni Novanta le sue opere divengono sempre più leggere e delicate, nelle quali il valore estetico è lasciato quasi esclusivamente alla forza del segno, che adesso risolve in leggere bruciature su carta. Continua ad esporre fino al 1998, sviluppando con sempre maggiore interesse la modalità delle installazioni con echi della cultura materiale e di quella, nuovissima, multimediale. Muore a Perugia nel 2001.

Orari di apertura: da martedi a venerdì 16-20
Sabato e domenica 10,30-12,30/16-20
Inaugurazione sabato 2 marzo ore 17
Interventi: Leonardo Varasano, Presidente del Consiglio Comunale di Perugia; I curatori
Concerto di TriTone Trio Con un omaggio a Fernando Grillo: Andrea Agostini, clarinetto/ Umberto Ugoberti, fisarmonica/ Maurizio Costantini, contrabbasso
Hanno annunciato la loro presenza il Sindaco di Perugia, Andrea Romizi, l’Assessore alla Cultura del Comune di Perugia, Teresa Severini e la Presidente della Regione Catiuscia Marini