UE StillLIfe ABA NovecentoDomenica 17 Marzo 2019, ore 11, Biblioteca storica ABA - Perugia

(UMWEB) Perugia. Nel 1947 Alberto Burri era da pochi mesi rientrato in Italia dal campo di prigionia di Hereford, in Texas, dove era stato recluso dopo la cattura da parte degli anglo-americani nei giorni della resa italiana in Africa. Fu proprio durante il lungo periodo della prigionia che Burri, formatosi come medico, decise di mettere l’arte al centro dei propri interessi e della propria vita. Umbro di nascita, Alberto Burri diventerà in brevissimo tempo un artista di riferimento per le arti visive del secondo Novecento.

Esattamente in quel 1947, Burri partecipò al Premio Città di Perugia dove la sua opera, Pesca a Fano, si classificò al secondo posto. Oggi possiamo ammirare il prezioso olio su tela del Maestro umbro al Museo dell’Accademia, dove è in deposito dalla Regione Umbria dal 1974, ed il suo valore risiede anche nella particolarità di essere una delle sue rarissime opere figurative. Già l’anno dopo, infatti, compare quel linguaggio astratto che lo ha reso un imprescindibile riferimento per l’arte europea ed americana. Il legame – personale e professionale – di Burri con gli Stati Uniti d’ora in poi sarà sempre più intenso: un dato essenziale, questo, che caratterizza non solo la figura del Maestro umbro, ma molta cultura del Novecento. La reciproca influenza tra vecchio e nuovo mondo segna, indubbiamente, un rinnovato ed irreversibile approccio intellettuale al fenomeno artistico dopo l’Armory Show del 1913.

Domenica 17 Marzo, sempre alle ore 11, nella Biblioteca storica dell’Accademia perugina, una doppia ispirazione guiderà il terzo ed ultimo appuntamento della rassegna StillLife dedicato al Novecento: da una parte l’essenziale relazione dell’arte italiana con quella americana; dall’altra quest’opera figurativa di Burri che è una natura morta. “StillLife”, appunto. Su questa doppia suggestione UmbriaEnsemble (Luca Ranieri, viola; M. Cecilia Berioli, violoncello; Ketty Teriaca, pianoforte), ha ideato un itinerario musicale che si snoda in doppi sensi tra Europa ed USA attraversando tutto il Novecento: dalla sublime ed evanescente op.70 di Edward Elgar, Sospiri, nella raffinata versione che Brent Straughan, compositore canadese contemporaneo, ha dedicato ad UmbriaEnsemble; al piccolo, straordinario gioiello cameristico (Suite for Strings and Piano) composto nel 1973 da GianCarlo Menotti, il fondatore del Festival dei Due Mondi di Spoleto, fino a quell’imprescindibile capitolo dell’Arte del Novecento che è il Cinema, con le musiche di Ennio Morricone tra Italia ed America.

I dialoghi d’Arte del Prof. Emidio De Albentiis vedranno naturalmente protagonista l’opera di Burri – da intendere come prodromo verso orizzonti creativi che porteranno il grande Tifernate a un’incessante sperimentazione –, l’opera per così dire gemella (la Natura morta di Mario Mafai che vinse il Premio Città di Perugia del 1947) e una serie di dipinti di uno dei protagonisti assoluti dell’arte americana del Novecento, Edward Hopper, in cui la “natura sospesa” è evocata anche quando a essere protagoniste sono le persone.

www.umbriaensemble.it


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