Il direttore d orchestra Uri SegalIl festival di music classica cresce ogni anno. Il direttore artistico Ilana Vered: “Siamo orgogliosi”

Cinquanta le ‘faculty’ per imparare da professionisti di 22 paesi diversi, 24 concerti con orchestra

(UNWEB) – Perugia  – Alcuni musicisti hanno approfittato per fermarsi qualche giorno in più e regalarsi un po' di relax nella verde Umbria, altri sono già partiti per nuove mete e festival. Calato il sipario sulla 14esima edizione del Music fest Perugia, è tempo di ‘arrivederci’ al prossimo anno e di bilanci. Oltre 200 studenti da tutto il mondo, specialmente dall’est asiatico, hanno preso parte ai concerti e masterclass con importanti musicisti e maestri di fama mondiale: il violinista Zakhar Bron, i pianisti Markus Groh, Jan Jiracek Von Arnim, Arthur Greene, Jerome Lowenthal e Ilana Vered (direttrice artistica di questo festival di musica classica), i direttori d’orchestra Gaddiel Dombrowner e Uri Segal, solo per citare alcuni, accanto all’orchestra Virtuosi Brunenses e Orchestra del Music Fest Perugia. Cinquanta le ‘faculty’ per imparare da professionisti di 22 paesi diversi, 24 concerti con orchestra, otto master recital e tre ‘Young master recital’, la novità di quest’anno che ha permesso a giovani musicisti professionisti di esibirsi come solisti. E poi ancora sedici open masterclasses, diciannove concerti per pianoforte e venti marathon recitals. Oltre 1500 biglietti venduti, un numero che se sommato alle presenze ‘non registrate’ dei concerti a ingresso libero danno l’idea della buona risposta di pubblico: tra le serate più apprezzate certamente quella dedicata all’Opera che ha visto in scena ‘La Boheme’ di Giacomo Puccini alla sala dei Notari.

“Ogni anno è sempre meglio del precedente – ha dichiarato Vered –. Siamo orgogliosi di questo. È incredibile vedere tutti questi studenti, l’atmosfera che si crea a Perugia, c’è tanta felicità e musica di qualità”.