Assemblea lyrick Fondazione(ASI) ASSISI – "L'arte e la musica possono derivare dalla profondità della nostra anima, ma funzionano solo in quanto idee che possiamo condividere": la prima assemblea generale della Fondazione SergioPerLaMusica si è aperta con la lettura della frase che Robert Wyatt ha voluto dedicare alla Fondazione. Il grande musicista inglese infatti fin dall'inizio ha accettato di ricoprire il ruolo di presidente onorario.

Davanti a quasi 400 soci intervenuti al Teatro Lyrick di Assisi il coordinatore del comitato costituente, Virgilio Ambroglini, ha letto la relazione programmatica della Fondazione parlando continuamente di "condivisione" e "inclusione", due parole sempre presenti nei sei mesi che hanno preceduto l'assemblea generale.

"Ci vuole una buona dose di 'follia', specialmente in un momento di grande crisi economica, morale e politica, nel decidere di iniziare e poi nel portare avanti questo difficile ma necessario progetto. Necessario per chi ha la musica, la cultura e il ricordo di Sergio nel cuore", ha affermato inizialmente Ambroglini. Dopo aver ricordato l'obiettivo della Fondazione, con la lettura dell'articolo 2 del nostro Statuto ("sviluppare il progetto culturale e musicale ereditato dal patrimonio ideale di Sergio, realizzato nel corso degli anni, per perseguire la felicità della nostra società e ampliare la formazione intellettuale e civile della comunità umbra attraverso occasioni di crescita collettiva"), è stato sottolineato che la Fondazione SergioPerLaMusica "è quindi di tutti ed aperta a tutti".

Sono state poi evidenziate le caratteristiche di questa nuova realtà: una Fondazione popolare forte di un'adesione senza precedenti, che ha permesso di arrivare a 914 sottoscrizioni e ad una raccolta fondi di 36.700 euro (da bonifici e donazioni dirette, campagna di crowdfunding, serate, istituti di credito e sponsor privati), "a conferma dell'affetto e dei consensi arrivati da ogni parte dell'Umbria e non solo". Una Fondazione di partecipazione con questi numeri, è stato spiegato dal palco del Lyrick, "è un risultato straordinario ed unico a livello nazionale".

Due sono le novità che caratterizzano e fanno di questa Fondazione un caso unico. Oltre ad una adesione così massiccia e popolare, situazione atipica rispetto alle altre Fondazioni (sono stati portati come esempi, per capire ancora meglio la sua unicità, la Fondazione De Andrè e la Fondazione Gaber), altra caratteristica è che a guidarla artisticamente ci sarà un comitato artistico collettivo composto da una ventina di persone. Attualmente le persone che ne fanno parte sono 16: Robert Wyatt, Vinicio Capossela, Vittorio Nocenzi, Cristina Donà, Carlo Pedini, Piero Giacchè, Stefano Tofi, Maurizio Bigio, Fabrizio Croce, Marco Cucchia, Emanuele Bettucci, Leonardo Malà, Danilo Nardoni, Matteo Tiecco, Giovanni Tarpani e Patrizia Marcagnani (coordinatrice).

Secondo quanto annunciato, sarà un comitato artistico aperto ancora a chi vuole fare, proporre, ideare. Per questo motivo, con lo spirito che ha caratterizzato la Fondazione fin dall'inizio, è partito anche l'invito, per dare il proprio contributo, a tutti quelli che, con obiettivi diversi, stanno portando avanti progetti musicali e artistici. Per far questo c'è infatti tempo ancora 20 giorni.

Dopo avere ringraziato ogni singolo socio ed anche tutta la stampa per la vicinanza dimostrata fin dall'inizio, Ambroglini ha poi presentato il progetto musicale e culturale per l'Umbria ideato dalla Fondazione. Pertanto, "dopo i dovuti omaggi e commemorazioni 'per Sergio', ora si andrà avanti solo 'con Sergio' ed oltre la sua 'follia'".

Il "viaggio" della Fondazione si caratterizza al momento in 4 itinerari: luoghi della cultura, Isola Maggiore, Rockin'Umbria e Università del Suono.

Luoghi della cultura

La Fondazione è convinta che per una crescita collettiva come società siano necessarie delle strutture culturali permanenti e meno concerti od eventi spot in luoghi improbabili. Per questo il percorso deve iniziare da Perugia e principalmente dal Teatro Turreno con la riapertura di questo spazio per farne la "Casa della Musica", ovvero una sala concerti, fonoteca, sala di incisione, archivio di tutti i festival musicali umbri. Un primo risultato è stato già raggiunto con il riconoscimento dello spazio come bene culturale da salvaguardare. Ora dopo il sostegno annunciato da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia per la sua riqualificazione e la disponibilità della Regione Umbria e del Comune di andare in questa direzione la Fondazione ha chiesto "che il tutto si acceleri per prendere una posizione definitiva sul futuro di questo importante spazio". In merito, anche come socio della Fondazione, è intervenuta all'assemblea anche la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, la quale ha ribadito "l'impegno della Regione per riqualificare questo spazio come luogo di cultura e da dedicare non solo a Perugia ma a tutta l'Umbria, per un progetto di riqualificazione e di destinazione che sia frutto della partecipazione".

La Casa della Musica al Turreno dovrà essere, secondo la Fondazione, una struttura permanente aperta tutto l'anno dove si possa realizzare un Centro Musicale Europeo per produzioni musicali. Un luogo che sintetizza i valori che hanno motivato il lavoro di Sergio visto che qui dentro ha organizzato concerti rimasti nella storia e come un bene culturale da salvaguardare, come un patrimonio della città e della regione dal valore inestimabile perché luogo di storia, di cultura, di musica e di emozioni grandissime. Utile anche al rilancio del centro storico nella sua funzione vitale di cuore sociale e culturale di un capoluogo. Tom Waits è stato poi il nome, già contattato dalla Fondazione, per una ipotetica apertura datata 2019 di questo scrigno di cultura e musica. Un Turreno e Perugia che dovranno andare in rete con Terni, Orvieto, Spoleto ed Assisi e i loro rispettivi luoghi, di cultura e non solo, più caratteristici.

Il "Moon in June" dell'Isola Maggiore

Altro luogo della musica è certamente l'Isola Maggiore. La Fondazione si è già incontrata con il comune di Tuoro per un nuovo progetto. Insieme all'Amministrazione comunale verrà chiesto alle eredi di Sergio di poter trasformare la sua casa all'Isola con annesso anfiteatro nella sede istituzionale della Fondazione e archivio storico personale di Sergio (Casa e Anfiteatro che il Comune si è detto disponibile ad intestarli ai fratelli Piazzoli). Questo spazio infatti rappresenta meglio di altri la sua "follia visionaria" perchè luogo in cui è nato il suo ultimo testamento culturale grazie al progetto Music for Sunset. Un evento che secondo la Fondazione è finito quando Sergio se ne è andato, "perché era il suo intimo che noi rispettiamo". Quello che infatti anche in questo caso la Fondazione vuole fare è andare oltre sviluppando dei progetti in questa magica isola sul Trasimeno, che dovrebbe diventare un luogo della musica attivo artisticamente ogni anno da maggio ad ottobre, per far incontrare esperienze musicali giovanili da tutta Europa e metterle a confronto attraverso attività permanenti.

Questo sicuramente in prospettiva. Già per questo anno, rispettando la volontà della sua compagna Patrizia Marcagnani che voleva ricordare Sergio proprio ad un anno dalla morte, sarà organizzata una tre giorni (19-20-21 giugno) di commemorazione. In onore a Sergio e per volontà di Patrizia questo nuovo evento si chiamerà "Moon in june" ed ogni anno verrà proposta la direzione ad un grande artista. Quest'anno ha accettato di curare la direzione Vinicio Capossela. Per il 2016 ha invece già dato la sua disponibilità un'altra grande artista, Malika Ayane. In futuro poi si sta pensando già di lavorare con musicisti del calibro di Brian Eno, Philip Glass, Laurie Anderson e naturalmente Robert Wyatt.

Oltre Rockin'Umbria

L'obiettivo in questo senso è quello di riprogettare un'altra creatura tanta cara agli appassionati di musica e a Sergio. Quel festival che ha fatto parlare prima di tante altre realtà la lingua del rock alla nostra regione e ad una piccola cittadina di provincia come Umbertide grazie al sogno e alla passione di alcuni giovani di allora. Oggi c'è Umbria Rock a Massa Martana? Beh allora l'intenzione della Fondazione è quella di far nascere un asse che attraversa la regione fra Umbertide, Massa Martana e Terni. Quest'ultima con le sue acciaierie si presta benissimo per eventi speciali musicali tra rock e nuove sonorità contemporanee. Partire dal legame con Manchester, area industriale ed operaia come Terni e che ha dato alla musica una scena e band storiche. Anche simbolicamente attraverso la musica in questa dura fase storica, per quanto riguarda il lavoro, si vuole avvicinare le persone e sviluppare un nuovo senso di comunità.

Università del suono

Quelli della formazione e della divulgazione sono aspetti che non saranno trascurati dalla Fondazione. Attraverso il Conservatorio di Perugia, Umbria Jazz, il Festival di Spoleto e l'Università degli Studi e quella per Stranieri di Perugia si punta a costruire un meccanismo per la crescita della cultura musicale ed artistica giovanile e per la formazione professionale, attraverso anche delle lezioni di livello europeo sul rapporto tra musica e società. La Fondazione sta pensando, se le sue condizioni di salute lo permetteranno, di portare in Umbria il presidente Wyatt per una lectio magistralis sulla storia del rock.

L'obiettivo dell'Università del Suono sarà quello di attivare una riflessione attraverso vari strumenti e canali sulla fruizione contemporanea della musica, dalla circolazione alle forme collettive di ascolto in tutte le loro espressioni. Chiedersi insomma cosa oggi un giovane che si avvicina alle culture sonore sente come necessità: sia che le consideri uno svago, sia che ne voglia fare una professione, l'ideale per la Fondazione sarebbe sviluppare, sempre con l'ottica aggregativa, sale di registrazione e centri di produzione del suono (paesaggi sonori, mappe sonore, elettronica non commerciale, videomapping e relazioni audio-video). Spingere verso la costruzione di progetti intermediali dove il concerto è solo una delle fasi o la fase finale: il momento live quindi come restituzione di un percorso dove il pubblico partecipa in varie fasi e si avvicina così non solo alla musica ma alle culture sonore e ambientali contemporanee. C'è un pubblico giovane aperto al mondo che ascolta/produce suono. La Fondazione ha come obiettivo quello di "conquistarlo".

In conclusione il coordinatore Ambroglini ha ringraziato le altre 13 persone del comitato costituente (Patrizia Marcagnani, Claudio Valeri, Giorgio Pangaro, Fabrizio Croce, Moreno Barboni, Patrizia Brutti, Giovanni Tarpani, Gabriele Violini, Marco Bencivenga, Adele Bevilacqua, Renzo Patumi, Gianni Versiglioni, Silvia Silvi) che hanno pensato e ideato la Fondazione. "Il nostro impegno finisce qui – ha detto Ambroglini –, abbiamo reso onore e dignità a un grande amico, altro che 'uomo qualunque'. Ora il futuro che la Fondazione ha davanti va affrontato con un rinnovato spirito, quello giusto anche di tanti giovani. Lo dobbiamo all'Umbria e alle tante persone che hanno amato Sergio, che amano la musica e che vogliono ancora sognare. Siamo orgogliosi di aver fatto questo, per Sergio e per l'Umbria ed ora vogliamo lasciare ai giovani".

"Il linguaggio universale della musica, che per noi non è certo organizzare concerti che tutti possono organizzare e dal solo fine commerciale, ci aiuterà – ha aggiunto ancora Ambroglini – a superare le divisioni, gli steccati, vecchi e nuovi livori. La musica per noi è condividere ed includere, è far nascere tutti insieme cose impensabili".

Così come era iniziata, l'assemblea si è conclusa con le parole del presidente onorario Wyatt: "Siate tristi per aver perso un amico, ma siate felici di farvene altri, dando contributi e ispirazioni di cui ancora non sapete. Questa Fondazione potrebbe rappresentare un accogliente luogo d'incontro perché le persone trovino la propria voce e si ascoltino a vicenda. E forse anche fare in modo che succedano grandi cose. Come ha fatto Sergio".

Approvata quindi la relazione di Ambroglini, sono state poi proposte e accettate tre persone (Renzo Patumi, Silvia Silvi, Gabriele Violini) che avvieranno le consultazioni per la costituzione del consiglio di amministrazione della Fondazione e come delegazione per andare poi dal notaio per la costituzione della Fondazione che dal 20 aprile in poi sarà ufficialmente attiva.

A rendere ancora più indimenticabile questa storica serata al Lyrick, ci ha pensato per il finale Vittorio Nocenzi (fondatore, anima e tastierista del Banco del Mutuo Soccorso), voce e pianoforte, con un omaggio dal titolo "Dedicato a Sergio" che il maestro, ideatore del nome "SergioPerLaMusica", ha donato ai presenti. "Il suono – ha detto Nocenzi prima dell'esibizione - riesce a far rievocare immagini dentro di noi e questo Sergio, persona unica come unica è questa Fondazione, lo aveva capito bene".