Opera di Claudio Borghi a Palazzo Ducale di Gubbio(UNWEB) Gubbio. Giovedì 6 maggio 2021 riapriranno a Palazzo Ducale di Gubbio le mostre, curate da Lorenzo Fiorucci, “Claudio Borghi, un attuale immaginario silente” e “Elio Mariucci, materia immaginale”. Le due esposizioni, penalizzate dai provvedimenti governativi di chiusura dovuti al contenimento della pandemia, sono state prorogate al 20 giugno dalla direttrice Paola Mercurelli Salari.

La prima, allestita nelle segrete del palazzo, è una personale dello scultore lombardo Claudio Borghi, da sempre impegnato in una ricerca che fa della lavorazione di lamiere metalliche, la materia di adozione. Lamine saldate e piegate, slanciate verticalmente, che occhieggiano alla lezione di Giacometti nel diverso intento di restituire un elemento architettonico, un micromondo urbano attraverso cui emerge la dimensione di vuoto silente.

La seconda, sistemata nel piano nobile, è un’antologica di Elio Mariucci, pittore tifernate allievo di Piero Dorazio. Una vera e propria esplosione di colori che ricostruisce il percorso dell’artista prendendo in oggetto la produzione astratta, dall’esperienza del gruppo 13X3 di fine anni Settanta fino ai Residui attivi, ultimi lavori realizzati da Mariucci con l’apporto moglie Emanuela. Il percorso si snoda tra grandi tele astratte in cui luce, geometria e colore si intersecano fino all’ultima fase in cui materiali di scarto trovano una nuova energia. Particolarmente apprezzato in Germania, Mariucci ha reinventato l’idea di mobile.


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