gnu4(UNWEB) Si è svolto questa mattina, presso la sala Didattica della Galleria Nazionale dell’Umbria, l’incontro del vice sindaco Gianluca Tuteri e del direttore della Gnu Costantino D’Orazio con i dirigenti delle scuole perugine per illustrare i dettagli della mostra intitolata “L’enigma del maestro di Francesco. Lo stil novo del duecento umbro” in programma in Galleria dal 10 marzo al 9 giugno 2024, ma anche per dare il via ad una collaborazione “strutturata” tre le istituzioni coinvolte.

***

In apertura di incontro il vice sindaco Tuteri ha ringraziato i dirigenti scolastici presenti per la partecipazione, ma anche per la collaborazione garantita a tutte le iniziative proposte dal Comune di Perugia, non ultimo il Carnevale in centro storico in occasione del martedì grasso. Nel contempo il ringraziamento del Comune di Perugia va al nuovo direttore della Gnu D’Orazio ed a tutto lo staff della Galleria per aver accolto l’invito dell’Amministrazione comunale e dell’assessorato alle politiche scolastiche in particolare volto a favorire l’interazione tra le istituzioni.

“Sono contento di aver dato il via ad una collaborazione strutturata e proficua tra scuole e Galleria Nazionale che andrà ben oltre la mostra in programma dal prossimo 10 marzo. Ciò consentirà di favorire il raggiungimento di quelli che sono gli obiettivi fondamentali nei nostri plessi, ossia l’istruzione, ma soprattutto l’educazione. E l’educazione la si raggiunge anche sensibilizzando i nostri ragazzi e ragazze all’arte, parte importante del loro percorso di sviluppo della personalità e del sapere”.

Il direttore D’Orazio, nell’illustrare quelli che sono i programmi futuri della Gnu, ha tenuto a rimarcare che l’obiettivo centrale del suo mandato è di trasformare i musei in luoghi aperti a tutti, non solo turisti ed appassionati di arte. Ciò riguarderà in primis la Galleria Nazionale, situata sì nell’acropoli ma intenzionata a coinvolgere tutto il territorio, nonché le altre strutture periferiche. Il direttore ha quindi spiegato che la Gnu conferma la disponibilità ad organizzare incontri gratuiti per le scuole, su prenotazione, mettendo anche a disposizione un autobus per le strutture più distanti dal centro storico. Novità sono previste anche in termini di accessibilità della Galleria con visite mirate per ragazzi e ragazze con disabilità sia fisiche che neurologiche, ma aperte, ovviamente, a tutti.

LA MOSTRA

L’esposizione, “L’enigma del maestro di Francesco. Lo stil novo del duecento umbro”, a cura di Andrea De Marchi, Veruska Picchiarelli ed Emanuele Zappasodi, rappresenta un’occasione straordinaria per comprendere il fervore religioso, culturale e artistico che nel corso del Duecento rese l’Umbria – in particolare il “triangolo” Assisi-Perugia-Orvieto – il fulcro di un erompente rinnovamento destinato a irradiarsi in tutta Europa, forte soprattutto della spinta impressa dal nascere del movimento francescano e dal sorgere del complesso architettonico assisiate destinato ad accogliere le spoglie del Santo. Tra i massimi interpreti di questa rivoluzione ispirata alla figura di Francesco vi fu un pittore la cui identità è ancora oggi misteriosa ma il cui stile raggiunse altissimi livelli qualitativi e grande capacità comunicativa, noto oggi con il nome di “Maestro di San Francesco”, che diede un impulso fondamentale al diffondersi del messaggio di fratellanza del “poverello” di Assisi, traducendolo in immagini capaci di veicolare lo spirito e la concezione francescana. Si tratta in assoluto uno dei più grandi pittori del Duecento italiano, dopo Giunta Pisano e prima di Cimabue, con cui può paragonarsi direttamente per il livello delle idee e della pittura.

In merito alla mostra il direttore D’Orazio ha rimarcato che l’esposizione celebra l’Umbria come culla della modernità, legata al ritorno dell’espressione degli affetti e dell’umanità nella pittura e nella scultura. Ciò grazie in primis all’opera del “Maestro di San Francesco”, artista di cui ancora oggi si ignora l’identità ma che rappresenta anello di congiunzione tra l’attività di Giunta Pisano e Cimabue.

La mostra diventa quindi occasione per focalizzare l’attenzione su uno dei grandi protagonisti della Galleria Nazionale dell’Umbria, ma invitando il visitatore ad ammirare tutto ciò che la Gnu è in grado di offrire.