(ASI) Perugia. In seno ad UmbriaEnsemble prende avvio il progetto "Quartetto Viotti", guidato dall'eccellenza artistica e tecnica di Franco Mezzena, violinista superlativo non solo quando interpreta Viotti.


Un Concerto di Natale, quello ascoltato a Perugia nella Sala dei Notari, che è stato un gran bel dono per il pubblico umbro, l'occasione di ascoltare in anteprima una formazione quartettistica di cui sentiremo ancora parlare: per l'esegesi testuale, limpida ed esaustiva; per l'eleganza dei fraseggi, lineari eppure mai scontati; per la cura del vibrato, splendidamente omogeneo e tale da fare del quartetto un solo strumento; per la misura espressiva, infine, naturale e calda senza mai tuttavia indulgere all'istrionismo .
Ma, su tutto, la dote che il Quartetto Viotti (Mezzena, Barnaba, Ranieri, Berioli) può vantare - e che lo inserisce senz'ombra di dubbio in linea di continuità diretta con i grandi interpreti della tradizione classica – è la qualità del suono. Un suono che incanta. Un suono perlato, arioso, frizzante e caldo, emozionante.
Interessante anche la selezione musicale operata all'interno della scelta monografica dedicata a Viotti: due brevi Quartetti Concertanti giovanili (il n° 1 ed il n° 6) tratti dall'op. 1 ed il Quartetto Concertante in Fa Maggiore, opera della maturità, ben più strutturato ed articolato dei precedenti e già decisamente proiettato in piena stagione romantica. Tutte prove brillantemente superate dal Quartetto Viotti che non ha mai ceduto alla tentazione di sonorità svuotate, tipiche di certa acribia stilistica, né a timbrature oleose inadeguate. La forte identità di questo ensemble si coglie già al primo attacco, nel loro suono che è già un programma.
E se qualcuno tra il pubblico, dopo il concerto, si spinge a dire di ravvisare nel Quartetto Viotti il Quartetto Italiano del nuovo millennio, si pur dovrà riconoscere che, effettivamente, gli elementi essenziali per le più ambiziose prospettive ci sono tutti.

Elisabetta Valori


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