relatori2Oltre 100 partecipanti, tra imprenditori e manager, all’evento promosso da Confindustria Umbria

Presentato il vademecum sulla Lean production

(UNWEB) Perugia. Si è parlato di come raggiungere efficienza e competitività attraverso la “Lean transformation strategy” all’incontro promosso dal Comitato multinazionali e grandi imprese di Confindustria Umbria, coordinato da Massimiliano Burelli, Ad di AST. Il meeting si è tenuto in una cornice d’eccezione grazie alla generosa ospitalità della famiglia Farchioni che ha messo a disposizione degli ospiti la Cantina “Terre De La Custodia” a Gualdo Cattaneo. Si è trattato di un’occasione di confronto tra circa 100 tra imprenditori e dirigenti delle multinazionali a controllo estero che operano in Umbria e delle grandi imprese a controllo locale. Pompeo Farchioni, presidente dell’omonima azienda che opera da 250 anni con marchi affermati nel settore dell’olio, della birra e del vino, dando il benvenuto ai partecipanti insieme ai figli Giampaolo e Marco, ha sottolineato quanto sia importante nel loro modello di business, socialmente responsabile, tenere insieme i valori della tradizione, il legame col territorio, il rispetto dell’ambiente e delle persone con la tecnologia.

“Intorno a questo tavolo – ha sottolineato in apertura dei lavori il presidente di Confindustria Umbria, Antonio Alunni – abbiamo aziende che sviluppano quasi 6 miliardi di fatturato nella nostra regione che, come ricordo sempre, è una regione industriale. Parliamo di aziende che occupano circa 15mila dipendenti, rappresentando una parte qualificante della manifattura e dell’industria non solo regionale, ma anche nazionale. Uno dei ruoli di questa comunità che si è costituita in seno a Confindustria Umbria – ha aggiunto Alunni – è far sì che le buone pratiche individuate possano essere trasmesse alle nostre piccole e medie imprese. Il trasferimento di competenze dalle grandi imprese multinazionali alle PMI è la prima forma di quel rapporto virtuoso che dovrebbe connotare sempre più le relazioni tra i diversi protagonisti delle filiere industriali”.

“La nostra missione – ha poi spiegato Massimiliano Burelli – è trasferire le competenze, l’organizzazione e la conoscenza di strumenti evoluti delle grandi imprese alla struttura produttiva umbra. Se al termine di questo incontro lo Starter kit arriverà nelle mani di una piccola azienda che deciderà di far partire un percorso Lean, ci sarà un arricchimento immediato della cultura manageriale della nostra regione. Non vi è dubbio che la Lean organization sia un banco di prova di grande attualità per le imprese, di ogni dimensione, e che la corretta implementazione dei suoi elementi fondamentali le possa aiutare a raggiungere maggiori margini di efficienza e competitività”.

Nel suo intervento, Eugenio Sidoli, presidente di Philip Morris Italia e coordinatore dell’Advisory board investitori esteri di Confindustria, che rappresenta 28 imprese estere per un fatturato totale di circa 42 miliardi e 83mila addetti, ha affermato che “i nostri obiettivi principali sono valorizzare il ruolo strategico dei capitali esteri nell’agenda della crescita dell’Italia e promuovere le unicità del Paese quale destinazione di business”. Ha inoltre evidenziato le grandi opportunità degli investimenti esteri, anche per gli imprenditori domestici. “Un investitore estero – ha precisato – è un cliente del territorio. Genera lavoro, acquista beni e servizi e porta ricchezza”.

La Guida operativa sulla Lean production, presentata durante l’incontro - il sesto da quando è stato costituito nel 2016 il Comitato multinazionali - è frutto dello scambio di esperienze, del confronto e dello studio delle migliori pratiche di un gruppo di manager di multinazionali e grandi imprese che hanno maturato un’esperienza molto importante in quest’ambito. Uno strumento prezioso per quelle aziende che intendono avvicinarsi ad un tema manageriale di grande attualità e poco praticato nelle unità produttive di minore dimensione. “Si tratta di un supporto chiaro e facile da leggere”, ha evidenziato Paolo Zanella, coordinatore della Comunità manageriale Lean. “Il metodo Lean – ha aggiunto – è legato ad un’attività continua e costante di miglioramento delle performance, ma è anche l’applicazione strutturata del buon senso che è in ognuno di noi”.

Nel corso dei lavori sono state illustrate tre esperienze umbre nell’implementazione della Lean. Le hanno raccontate Cesare Ceraso, managing director di Stanley Black & Decker, gruppo di cui fa parte lo stabilimento DeWalt di Ellera di Corciano; Marcello Pennicchi, amministratore delegato di Faist componenti, azienda metalmeccanica di Montone; Alessandro Tomassini, direttore generale di Tecnocarta, azienda che opera nel settore cartotecnico. Dalle testimonianze sono emersi i vantaggi operativi e competitivi dell’applicazione della Lean production.

Analizzando i valori fondanti di Toyota Material Handling Italia, Leonardo Salcerini, che ne è amministratore delegato, ha ricordato: “Oggi il mondo è globale, ci sono start up che nascono ovunque quindi per avere successo bisogna cambiare più e meglio dei nostri competitor. La velocità è importante, ma la componente umana è ancora quella che fa la differenza. I fondatori delle grandi multinazionali americane nate negli ultimi anni sono tutti giovani perché hanno portano avanti i sogni senza la paura di sbagliare. Oggi c’è fame di start up e nuove iniziative, ma non dobbiamo aver paura di provare”.

Il Comitato multinazionali e grandi imprese è stato costituito circa tre anni fa in seno a Confindustria Umbria e coinvolge le oltre 30 multinazionali presenti in Umbria e le circa 65 imprese di grandi dimensioni a controllo locale. Ne è coordinatore Massimiliano Burelli, amministratore delegato di Ast. Obiettivo del Comitato è porre al servizio del tessuto imprenditoriale della regione il patrimonio di saperi, competenze e professionalità di cui sono portatrici le grandi aziende. Il Comitato è articolato in sette Comunità di lavoro: Lean Production, Ricerca e Sviluppo, Risorse Umane, Logistica, Internal control system, Ambiente e Sicurezza, Information Technology.


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