AgabitiIl presidente Agabiti: la “trasparenza” un valore aggiunto

(UNWEB) In un momento difficile per l’economia occorre portare sul mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti. È quanto afferma il Presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti dopo che la trasparenza sugli alimenti è entrata nella Nota di aggiornamento del Def approvata dal Governo con l’obiettivo di “rafforzare l’etichettatura d’origine dei prodotti attraverso un lavoro costante in sede europea e nazionale”. C’è soddisfazione - aggiunge Agabiti - per il rispetto dell’impegno assunto dal Premier Giuseppe Conte al Villaggio Contadino di Bologna, che ora deve tradursi nei decreti applicativi.

Di fronte all’atteggiamento incerto e contradditorio dell’Unione Europea - sottolinea Coldiretti - che obbliga ad indicare l’etichetta per la carne fresca, ma non per quella trasformata in salumi, per la frutta fresca, ma non per i succhi, per il miele ma non per lo zucchero, l’Italia, che è leader europeo nella trasparenza e nella qualità, ha il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie.

Infatti - ricorda Coldiretti - nonostante i passi in avanti compiuti negli ultimi anni a livello comunitario e nazionale fino ad oggi circa 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima rendendo possibile spacciare per Made in Italy prodotti stranieri. Un inganno per i produttori agricoli italiani che subiscono la concorrenza sleale di Paesi dove non vengono rispettate le stesse norme in materia di sicurezza alimentare, lavoro e ambiente ma anche un inganno per i consumatori che non hanno la possibilità di fare scelte di acquisto consapevoli.

Il 93% degli italiani - conclude Coldiretti - ritiene importante conoscere l’origine degli alimenti ed in quasi 3 casi su 4 (73%) sono disposti a spendere di più per i prodotti 100% italiani dal campo alla tavola secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica effettuata da Ismea.


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