campiSmottamenti, semine in ritardo e ortaggi sott’acqua

(UNWEB) Anche nelle campagne il perdurare delle condizioni di maltempo dei giorni scorsi, con forti piogge e vento, ha provocato difficoltà e danni. È quanto emerge da un monitoraggio della Coldiretti Umbria sugli effetti delle perturbazioni che hanno interessato pur con diverse modalità e intensità gran parte della regione, allagando campi e provocando smottamenti.

I disagi maggiori - sottolinea Luca Grasselli titolare di un’azienda agricola e agrituristica “L’Antico Casale” alle porte di Perugia - dipendono dal fatto che la pioggia caduta rende difficoltoso l’accesso ai campi per le lavorazioni del periodo. L’auspicio è quello di poter completare le semine delle produzioni autunno-vernine al più presto, altrimenti ci saranno effetti negativi sulle rese; anche nei campi già seminati inoltre, non sono da escludere problemi dovuti al perdurare delle precipitazioni.

I danni più importanti - spiega Vanessa Guelfi titolare di un’azienda ortofrutticola a Città di Castello - sono dovuti alle difficoltà di raccolta degli ortaggi in pieno campo, dalle insalate ai cavoli e finocchi, finiti sott’acqua e infradiciati. Anche nelle serre la troppa umidità causa dei problemi, ma ritardi si registrano anche nelle semine di altri prodotti, una criticità questa che purtroppo si verifica sempre con maggiore frequenza.

Qualche difficoltà infine - riferisce Coldiretti - segnalata anche da quanti non avevano terminato la raccolta delle olive. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai diventata la norma con un’evidente tendenza alla tropicalizzazione che - evidenzia Coldiretti - si manifesta con una più elevata frequenza di eventi estremi con sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo. Le precipitazioni si abbattono tra l’altro - aggiunge Coldiretti - su un territorio già fragile con la presenza in Umbria del 100% dei Comuni a rischio idrogeologico.

Il settore agricolo - conclude Coldiretti - è quello più impegnato a contrastare i cambiamenti climatici ma anche quello più colpito con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e alle infrastrutture nelle campagne.