coldirettiumbriaAgabiti: la zootecnia umbra, una risorsa ambientale ed economica importante

(UNWEB) Non esiste nessuno studio che provi che mangiare carne anche in giuste quantità sia dannoso per la salute mentre al contrario, i vantaggi di una dieta completa che la includa sono scientificamente indiscussi. Arriva un no deciso da parte di Coldiretti Umbria nei confronti della proposta di un gruppo di animalisti, appoggiati da parlamentari europei, di stangare la carne bovina, suina e di pollo con una nuova imposta al 25% che, una volta a entrata a regime nel 2030, servirebbe a togliere dalle tasche dei consumatori europei 32 miliardi di euro l’anno per finanziare il Green deal.

Peraltro con il 18% degli italiani che ne porta in tavola meno di 100 grammi alla settimana, il 45% dai 100 ai 200 grammi e il 24% tra i 200 ed i 400 grammi - secondo l’indagine Coldiretti/Ixè - a livello nazionale il consumo di carne risulta equilibrato e ben al di sotto del limite di 500 grammi alla settimana consigliato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

La nostra carne - ricorda il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti - nasce da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica. La maggioranza degli italiani continua a mangiarla nonostante le fake news, gli allarmismi infondati, le provocazioni e le campagne diffamatorie.

Le aziende zootecniche - sottolinea Daniele Luchetti giovane allevatore di Collazzone - si sono adoperate negli anni per aumentare e migliorare sia gli standard produttivi che qualitativi, spesso preservando anche la biodiversità come succede in Umbria con la chianina, puntando sul rispetto del territorio, dell’ambiente e sul benessere animale. Sono in crescita i consumatori - sottolinea con soddisfazione Daniele - interessati all’origine delle carni e che privilegiano quelle provenienti da allevamenti locali, magari con certificazioni di origine come Dop o Igp.

Scegliere carne Made in Italy significa sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale, spesso in aree difficili. In Umbria - conclude il presidente regionale Coldiretti Agabiti - la zootecnia costituisce una risorsa ambientale ed economica importante, con il comparto che rappresenta più di un terzo della Produzione Lorda Vendibile agricola regionale e uno dei perni del vero cibo made in Umbria.