coldirettiumbriaDall'ortofrutta, a vino e olio, fino a zootecnia e tabacco: uno strumento importante per assicurare manodopera e preservare il made in Umbria agroalimentare.

(UNWEB) Per non far marcire i raccolti nelle campagne e garantire le forniture alimentari alla popolazione è necessario che vengano varati al più presto strumenti più flessibili come i voucher per pensionati, studenti e cassaintegrati. È quanto afferma il presidente Coldiretti Umbria Albano Agabiti, nel commentare positivamente le dichiarazioni del Ministro delle Politiche Agricole Teresa Bellanova a favore dell'uso dei voucher semplificati nell'intervista al Corriere del Mezzogiorno.

Una radicale semplificazione del voucher "agricolo" - sostiene Agabiti - può consentire da parte di cassaintegrati, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università, attività economiche ed aziende sono chiuse e molti lavoratori in cassa integrazione potrebbero trovare un'occasione di integrazione del reddito proprio nelle attività di raccolta nelle campagne.

In piena pandemia si è verificato - sottolinea Coldiretti - un calo del 10% delle giornate di lavoro nel mese di marzo nonostante il fatto che il secondo inverno più caldo dal 1800 abbia anticipato la maturazione delle primizie con l'avvio delle raccolte, dagli asparagi alle fragole.

Un segnale drammatico - continua Agabiti - con il calendario delle raccolte che si intensifica da sud a nord del Paese con l'avanzare della primavera: con l'aprirsi della stagione i prodotti di serra infatti lasciano il posto a quelli all'aperto, dagli ortaggi alla frutta fino all'uva e alle olive. Una ricchezza anche per il nostro territorio che - precisa Agabiti - non può andare perduta in un momento in cui le scorte alimentari rappresentano una risorsa strategica, tenuto conto anche delle difficoltà nel commercio. Con il blocco delle frontiere sono venuti a mancare circa duecentomila lavoratori stranieri che arrivavano temporaneamente in Italia per la stagione di raccolta per poi tornare nel proprio Paese.

In questa situazione eccezionale, con l'intera filiera alimentare impegnata in prima linea a garantire il cibo necessario alle famiglie - sostiene Mario Rossi direttore Coldiretti Umbria - occorrono quindi provvedimenti straordinari per assicurare la presenza di manodopera nelle campagne, importante anche per il comparto tabacchicolo e zootecnico, preservando così il made in Umbria agroalimentare che già sta scontando una fase di grande difficoltà. Le aziende oggi più che mai - conclude Rossi - necessitano di liquidità e di interventi di sostegno immediati, ma occorre pure un maggiore snellimento burocratico, a cominciare da strumenti più flessibili per l'assunzione dei lavoratori.