coldirettiumbriaResta forte la preoccupazione per il calo presenze e l’incertezza per costi e modalità di adeguamento. Un piano di promozione coordinato, tra le priorità.

(UNWEB) Occorre far riaprire al più presto gli agriturismi umbri spesso situati in zone isolate della campagna in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza anti coronavirus. È quanto sottolinea Terranostra Umbria, l’associazione agrituristica e ambientale di Coldiretti che raggruppa gli agriturismi della rete di Campagna Amica, nell’evidenziare la necessità di una svolta nella Fase 2, che preveda innanzitutto regole chiare da seguire per gli operatori del settore. Nel rispetto delle misure di precauzione - sostiene Elena Tortoioli presidente regionale Terranostra - auspichiamo di avere la possibilità di ripartire dopo che la chiusura forzata ha fatto saltare sia il periodo pasquale sia i ponti del 25 aprile e del 1° maggio. In vista della Fase 2 - aggiunge Tortoioli - c’è comunque preoccupazione sul come debba avvenire la ripartenza e per i costi legati alla messa in sicurezza delle attività, nonché per la minor potenziale clientela, conseguenza del distanziamento sociale e del contingentamento delle presenze nelle strutture.

Con il calo della domanda interna e il crollo del turismo internazionale - ricorda Tortoioli - l’indotto ricettivo delle nostre strutture agrituristiche, fiore all’occhiello di tutta la regione, è al collasso, con disdette al 95% e mancate prenotazioni del 90%, con i costi che comunque sono proseguiti anche nel corso del lockdown che ha azzerato i fatturati. Una crisi senza precedenti per gli operatori - precisa Tortoioli - con le conseguenze dell’emergenza che stanno colpendo anche il comparto delle fattorie didattiche e della somministrazione pasti dove il calo è del 100%. Per questo siamo impegnati insieme a Coldiretti, nel proporre alle istituzioni competenti un piano di intervento con risorse economiche di sostegno e misure straordinarie, a cominciare dalla richiesta inviata a tutti i Comuni umbri per l’annullamento della Tari.

Alla luce della possibilità di anticipare le riaperture di alcune attività annunciata dal presidente del Consiglio Conte e proposta anche dalle regioni - sottolinea Elisa Polverini vicedirettore regionale Coldiretti e segretario Terranostra Umbria - siamo fiduciosi che ciò avvenga pure per gli agriturismi che necessitano però della massima chiarezza sul come riprendere. Con l’arrivo della bella stagione infatti - aggiunge Polverini - occorre sostenere il turismo in campagna riaprendo i cancelli delle nostre strutture, con la possibilità di percorsi naturalistici, visite agli animali e spazi a tavola dove assaggiare le specialità della tradizione contadina dell’enogastronomia Made in Umbria.

In questo delicato momento - spiega Polverini - è fondamentale anche guardare avanti, per questo come Coldiretti e Terranostra stiamo già lavorando ad una progettazione di marketing territoriale che possa contribuire al rilancio del comparto, con l’obiettivo di collaborare in maniera sinergica e coordinata con Regione e Comuni per un’efficace operazione promozionale delle attività agrituristiche e del territorio in cui esse svolgono il loro prezioso lavoro. Occorre infatti un piano comune - conclude Polverini - per garantire la sopravvivenza di un importante presidio di servizi sul territorio per la valorizzazione del turismo di qualità, della cultura dell’ospitalità rurale, di cibi inconfondibili, al pari di paesaggi unici al mondo.


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