Livio FarinaLa Rete delle Professioni tecniche dell'Umbria chiede uniformità comportamentale a livello regionale per l'accesso 

A rischio la sopravvivenza di 11mila professionisti

(UNWEB)  "Vogliamo essere messi nelle condizioni di lavorare e svolgere il nostro fondamentale ruolo di raccordo tra cittadini-imprese e istituzioni". A lanciare un grido di allarme per il futuro di circa 11mila professionisti umbri è la Rete delle Professioni tecniche dell'Umbria che, per voce del coordinatore Livio Farina, denuncia le difficoltà nel rapporto con le pubbliche amministrazioni.  "Le nostre attività si basano sull'accesso agli atti e sull'acquisizione di informazioni o dati che possono essere garantiti oggi solo in presenza - afferma -; siamo rispettosi delle normative vigenti e consapevoli delle difficoltà legate all'emergenza sanitaria che ha aggravato l'endemico problema di informatizzazione e digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni, ma questa condizione di totale chiusura degli uffici pubblici non fa che aggravare le difficoltà di sopravvivenza dei liberi professionisti già prima seriamente compromessa". "L'emergenza sanitaria ha amplificato le differenze tra lavoro privato, che si è attivato immediatamente per poter rispondere alle problematiche dell'emergenza, e lavoro pubblico che proclama lo smart working senza però poter contare su una adeguata organizzazione e preparazione". Il problema che si riscontra, tra gli altri, nella maggior parte dei Comuni umbri, come spiegato dal coordinatoreè quello dell'accesso ai documenti dei fabbricati presso gli archivi che, essendo per la maggior parte ancora cartacei, non possono essere consultati di persona dai professionisti. Inoltre, il venir meno del necessario confronto tecnico, indispensabile per poter applicare una normativa elefantiaca di non univoca interpretabilità, impedisce di fatto la redazione di ogni tipo di progetto poiché la legge impone, ad esempio, l'assunzione di responsabilità sulla conformità edilizia, urbanistica e strutturale degli immobili.  E la preoccupazione non è solo legata al passato o al presente, ma soprattutto al futuro quando i professionisti si troveranno a svolgere un ruolo centrale nella redazione dei progetti per l'attuazione delle misure del Governo (Sisma Bonus / Ecobonus), quando aumenteranno le esigenze di accesso agli atti e di confronto tecnico con gli uffici per la definizione dei vari procedimenti. "Chiediamo che venga garantito, con modalità concordate, l'accesso a tutti gli uffici e che venga attuata quanto prima un'uniformità comportamentale a livello regionale – conclude -.  Noi professionisti umbri siamo disponibili a collaborare e a fornire il nostro importante contributo per la ripartenza".


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