Da sinistra Graziano Marini Mauro Capitani Ermanno Rossi Italo MarriIl pittore toscano espone 20 opere nella Rocca medievale fino al 31 agosto. Ingresso libero
Il collega Mauro Marini “Un nomade che ha attraversato quasi un secolo di correnti”

(UNWEB) – Passignano sul Trasimeno, – Musica, arte e teatro. Ma anche una mostra mercato del libro e spettacoli per i più piccoli. L’Isola del libro Trasimeno è tornata, dopo un mese di pausa, con il suo fine settimana più intenso e ricco di appuntamenti, nella cornice di Passignano sul Trasimeno, che quest’anno ospita la kermesse. Ad aprire il weekend ferragostano è stata, sabato 12 agosto, l’inaugurazione della mostra del pittore Mauro Capitani nella Rocca medievale del borgo (la mostra resterà aperta al pubblico con ingresso libero fino al 31 agosto). Le opere esposte sono state presentate dal ‘collega’ di Capitani, Graziano Marini, dal fondatore della manifestazione Italo Marri e dal sindaco di Passignano Ermanno Rossi.
“Con la sua articolata e profonda passione per l’arte – ha sottolineato Marini nel corso della presentazione – Mauro ha attraversato come un nomade quasi un secolo di correnti, dal futurismo al realismo fino al surrealismo, attraverso una rinnovata lettura delle contaminazioni della superficie, rivendicando alle ragioni primitive dei linguaggi i più sofisticati giochi ottici”. Il primo cittadino di Passignano ha invece ringraziato Marri per aver portato la manifestazione nel borgo lacustre: “Un’isola felice del lago – ha affermato Rossi –, oggi anche membro dell’Unione dei comuni del Trasimeno. Lo ringrazio per averci dato la possibilità di ospitare le opere di un grande pittore che lavora da 50 anni. Mi piacciono i colori e questi quadri sono il risultato di qualcosa che viene dall’anima”.
Mauro Capitani, pittore originario di San Giovanni Valdarno, espone dal 1967 in Italia e all’estero. Già nel 1986 viene segnalato dallo scrittore e critico Ferdinando Donizzelli come artista di particolare interesse nel ‘Catalogo dell’arte moderna, gli artisti italiani dal Primo Novecento ad oggi’, mentre Tommaso Paloscia lo annovera tra i protagonisti della pittura tra il 1970 e il 2000. Punto di riferimento della sua produzione è l’imponente monografia ‘Mauro Capitani, sulle rotte del mio tempo’ curata da Giovanni Faccenda, nella collana ‘Artisti italiani del secondo novecento’, edizioni Granducale, presentata all’Archivio di Stato di Firenze dal professor Antonio Paolucci. Lo stesso Paolucci, ex ministro per i beni culturali e ambientali e direttore dei Musei vaticani, curerà un saggio critico nel secondo catalogo ragionato dell’opera di Capitani dal nome ‘Mauro Capitani, cinquant’anni di pittura, opere tra il 1967 e il 2017’, a cura di Giammarco Puntelli, ad oggi in fase di preparazione.
La mostra raccoglie venti dipinti dal 2005 al 2016 nei quali a saltare all’occhio è il colore, frutto di esperienze diverse. “Per me la pittura è fatta con i mezzi tradizionali, pur essendo moderna – ha spiegato Capitani – con il colore e il pennello. Un artista deve avere le basi per fare il pittore, deve essere un artigiano, come diceva De Chirico. Elemento importante è la soggettività ma esiste anche una oggettività fatta di tecniche, mestieri e conoscenze. Innanzitutto quella della storia dell’arte”. L’Isola del Libro è proseguita poi, in serata, con la presentazione, sempre alla Rocca di Passignano, del libro ‘Perugia a luci rosse’ di Sandro Allegrini. Il giornalista, perugino doc, nel libro affronta il tema della prostituzione a Perugia, partendo dal periodo medievale fino ad arrivare all’età contemporanea, in particolare fino agli anni in cui fu approvata la legge Merlin che mise fine alle case chiuse. In compagnia dell’autore, coordinati e introdotti dall’editore Gianluca Galli, anche il medievista Franco Mezzanotte, il medico Mario Tomassini e l’attrice Isabella Giovagnoni.


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