Con le previsioni produttive dimezzate, un convegno a Perugia su problematiche di stretta attualità

coldirettiumbria (ASI) “Produrre bene olive e olio in tempi di siccità”. Questo il titolo del convegno promosso dall’Aprol Perugia, l’organizzazione dei produttori olivicoli espressione della Coldiretti, sabato 30 settembre alle ore 10,30 a Perugia presso la sede Coldiretti in Via Settevalli 131/f.

Un’occasione importante per affrontare un tema di stretta attualità - spiega Coldiretti - visto che la siccità e l’andamento climatico anomalo degli ultimi mesi, condizioneranno anche la produzione di olio che, a livello regionale, potrebbe essere addirittura dimezzata rispetto al 2016.

Nel corso dell’iniziativa - aggiunge Coldiretti - si analizzerà la gestione di un oliveto in carenza idrica, evidenziando problemi e soluzioni per vecchi e nuovi impianti, ma non mancheranno gli approfondimenti sulle opportunità di finanziamento per il comparto con il Programma di Sviluppo Rurale regionale 2014/2020.

Se in questa stagione il problema della mosca olearia non si è ripresentato, il clima ed in particolare la forte siccità hanno penalizzato pesantemente l’allegagione - spiega Giulio Scatolini presidente Aprol Perugia, che chiuderà il convegno. Le previsioni - aggiunge - indicano una produzione in calo del 40-50% rispetto all’anno scorso, anche se la qualità dell’olio umbro resterà alta.

Le stagioni anomale si susseguono e, per mantenere produttivi e remunerativi i nostri oliveti - sottolinea Albano Agabiti presidente regionale Coldiretti - occorreranno in futuro accorgimenti ed investimenti che li rendano meno vulnerabili rispetto alle bizzarrie climatiche, fermo restando il ricorso alle assicurazioni agevolate, uno strumento fondamentale per tutelare il reddito d’impresa in caso di calamità naturali.

Oltre a Scatolini ed Agabiti al Convegno interverranno,  tra gli altri, Primo Proietti del Dipartimento di Scienze Agrarie dell’Università di Perugia e Giuliano Polenzani dell’Assessorato all’Agricoltura della Regione Umbria.

In Umbria, secondo elaborazioni Coldiretti, si trovano quasi 7,5 milioni di piante di olivo che coprono circa 30.000 ettari e permettono di produrre mediamente circa 65.000 quintali di olio l’anno. La D.O.P. dell’olio extravergine di oliva Umbria, istituita nel 1997, è l’unica denominazione italiana estesa all’intero territorio regionale, che è stato suddiviso in cinque sottozone (Colli Assisi-Spoleto, Colli Martani, Colli del Trasimeno, Colli Amerini e Colli Orvietani).

Gli olivi sono per la maggior parte di varietà Moraiolo, che è la cultivar che simbolicamente e concretamente rappresenta l’olio umbro, di varietà comuni come Frantoio e Leccino e di cultivar autoctone, nell’areale del Trasimeno varietà Dolce Agogia, nell’areale di Giano dell’Umbria varietà San Felice e Nostrale di Rigali nell’areale di Gualdo Tadino. Altro snodo essenziale della qualità dell’olio umbro, è il numero dei frantoi: circa 250, che, con una presenza così capillare sul territorio, permettono la frangitura immediata delle olive, senza che queste si deteriorino per una presenza troppo lunga in magazzino prima della lavorazione.


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