450px Juan Manuel Santos and Lula cropped(UMWEB) ASSISI   "Non sempre le cause più giuste, più umane, sono le più popolari, ma sono le uniche per le quali vale la pena lottare. Lo dico anche perché io l'ho vissuto sulla mia pelle". Lo ha detto il presidente colombiano, Manuel Santos, nel suo saluto ai giovani riuniti nel Salone papale del Sacro convento di Assisi, presente la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Santos - che nel 2016 ricevette la Lampada della Pace di San Francesco e il Nobel per la Pace per la sua opera tesa alla riconciliazione e alla pacificazione in Colombia lacerata dalla guerriglia con le Farc - ha ricordato la sua esperienza: "in Colombia abbiamo superato, dopo un grande sforzo di dialogo, un conflitto armato che è durato più di mezzo secolo e ci è costato centinaia di migliaia di morti e milioni di vittime. Eppure, non mancano quelli che hanno nostalgia della guerra o che privilegiano la vendetta alla riconciliazione".

Il presidente colombiano ha poi definito Angela Merkel "una cittadina tedesca che lavora con la coscienza di una cittadina del mondo", ricordando "l’esempio e gli insegnamenti di suo padre, il pastore Horst Kasner”, e “la fede in Dio”. Santos ha sottolineato “le decisioni giuste e non sempre popolari, come quelle che la Merkel ha preso per rispondere alla crisi umanitaria di migliaia di migranti fuggiti dai propri paesi a causa dalla violenza, del fanatismo e della povertà".

La Cancelliera - ha sottolineato il presidente colombiano - è stata "un baluardo della difesa della eredità della convivenza e della pace dell'Unione europea" e rappresenta " quei principi che devono servire da antidoto in un mondo, dove sorgono, con pericoloso vigore, i fantasmi del nazionalismo, del fondamentalismo, del razzismo, del populismo e della intolleranza".