DSC 1471(UMWEB) Perugia. Il talento è bisogno, opportunità, capacità ed entusiasmo. Ma il talento è anche il coraggio di uscire dalla propria “confort zone”, è avere una visione, riconoscere la propria vocazione e perseguirla con impegno. Il talento è, dunque, una sfida all’ovvio. E’ fantasia, diversità e velocità.


Ma, per crescere, il talento ha bisogno di essere coltivato, stimolato, di essere connesso, di opportunità tecnologiche oggi indispensabili. Per questo, i territori devono essere sfidanti, in grado di stimolare le ambizioni. Le città devono essere una fucina di opportunità e di capacità che facilitano le idee, nella quale i talenti hanno possibilità di azione.
E’ questo, in sintesi, quanto è emerso nel corso del dibattito intitolato “Figura di Nerd”, organizzato dal Comune di Perugia nell’ambito della Festa della Rete, che si è tenuto nel pomeriggio di venerdì 9 novembre alle Officine Fratti.
“Le città del futuro -ha detto l’assessore allo Sviluppo economico e Marketing territoriale, Michele Fioroni- non saranno più valutate secondo i tradizionali parametri economici, ma dalla loro capacità di essere sfidanti, dalla capacità di produrre brevetti, spin off universitari o dal numero di start up aperte ogni anno, così come da una nuova concezione dei luoghi. Ecco perchè il nostro compito e la nostra volontà, come amministrazione, è quello di creare un ecosistema urbano in cui siano abbattute le barriere di accesso alle tecnologie, siano stimolate le idee imprenditoriali dei giovani, in cui i giovani stessi abbiano l’opportunità di accedere al capitale e di esprimersi in questo territorio. Vogliamo rendere Perugia un luogo delle opportunità.”
Officine Fratti è proprio uno dei nuovi luoghi di opportunità della città, come lo sarà il Coworking di Fontivegge che prenderà il via a dicembre, così come lo sarà il nuovo e innovativo Centro per la Grafica avanzata che vedrà la luce sempre a Fontivegge, facendo del quartiere un luogo deputato alla creatività e ai giovani talenti.
Il tema del talento è stato, dunque, il filo rosso che ha legato tutti gli interventi del panel, sotto la guida esperta di Marco Mazzoni Sociologo della Comunicazione, docente presso l’Università di Perugia che ha coordinato il dibattito, al quale hanno preso parte Mauro Ferraresi, docente di Sociologia della Comunicazione presso la IULM di Milano, Carlo Battistelli, trentenne perugino, responsabile marketing di Amazon Italia, Letizia Giottoli, anche lei perugina, oggi direttore operativo di Connexia, agenzia di marketing e comunicazione, Roberto Leonardi, Segretario generale Fondazione Fits e Alessio Lucattelli, fondatore della Start up San Papier, entrambi perugini.
Storie di talento, le loro, di successo, ma soprattutto di coraggio.
E da perugini, non hanno fatto mancare una loro considerazione su Perugia, vista con gli occhi di chi ha dovuto affrontare la sfida del talento fuori dalla città.
“Ciò che deve cambiare in Umbria -ha detto Carlo Battistelli- è il ruolo dell’Università, che deve essere in grado non solo di attrarre talenti e formarli, ma anche di trattenerli sul territorio, offrendo loro opportunità e una visione del futuro. La Perugia che vedo adesso è una città che si apre, che sa cogliere le opportunità della digitalizzazione.”
Anche per Letizia Giottoli il punto focale è che troppo spesso i giovani perugini o quelli che si sono formati a Perugia se ne vanno a cercare fuori opportunità che in città non ci sono. “E’ fondamentale -ha detto- che un tessuto cittadino abbia la capacità di creare risorse. Del resto, ognuno di noi ha un talento, che altro non è che il modo con cui noi stessi ci rapportiamo al contesto ed è necessario che questo contesto ci aiuti a sviluppare il talento, tassello dopo tassello. La tecnologia è indispensabile, perchè ci permette di confrontarci con il resto del mondo velocemente.”
Ma quanto costa la deviazione dal talento? Quanto perdiamo -noi stessi, ma anche la società- quando non coltiviamo la nostra vocazione per principi spesso utilitaristici? E’ la domanda con cui Roberto Leonardi ha aperto la riflessione su quanto sia dura realizzare le proprie idee se non si hanno gli strumenti per farlo. Anche se, come ha sottolineato Alessio Lucattelli, non può realizzarsi un talento senza una grande determinazione e un forte impegno.