20190523 184203Dignità e bellezza nel tratto dell’artista. Bracco: “Un omaggio alle donne e al talento di ognuna”
(UMWEB) Perugia, – Sensuali, eleganti, misteriose che seducono e spaventano, fragili ma sicure di loro stesse, dolci, mai ingenue: sono le donne di Antonietta Innocenti, artista di Foligno diplomata all’Accademia di Belle Arti di Perugia, che ha dedicato la sua vita all’arte e per scelta, dal 2000 ad oggi, concentra la sua produzione sulla figura femminile.


Le sue opere, fino al 6 giugno, sono esposte nella Loggia di Ponente del palazzo della Provincia di Perugia: in mostra 22 quadri olio su tela e alcuni disegni in grado di generare in chi li osserva una cascata di emozioni.
La personale, curata da Rita Rocconi, rientra nell’ambito del progetto “La Donna nell’arte”, promosso dalla Consigliera di Parità della Provincia di Perugia, avvocato Gemma Bracco, in collaborazione con l’associazione “Amici dell’arte e dei musei umbri”.
“Questa mostra è un omaggio alle donne – commenta Bracco -. Un’esposizione di una pittrice umbra unica e molto conosciuta, che con grande impegno è riuscita ad emergere in un campo dove le donne faticano ad affermarsi. Non a caso, proprio Antonietta, è stata la prima donna ad aggiudicarsi il premio ‘Umbria in Rosa’ per aver saputo eccellere nell’arte e nella cultura. Il progetto che stiamo portando avanti per valorizzare il talento femminile nell’arte coinvolgerà anche il mondo della scuola con incontri rivolti agli studenti”.
I quadri della Innocenti si distinguono per la purezza del tratto che parla alla perfezione della figura femminile. La donna è ritratta per intero o nei particolari, sempre catturante per lo sguardo, è contemplazione che contagia con enigmatici interrogativi, una geografia di forme che si appressano alla rivelazione mai del tutto realizzata. L’universo femminile della pittrice non si sottrae ma pone interrogativi, restituendo a queste ‘creature’ un senso di dignità e assoluta bellezza, non solo valore estetico ma anche interiore.
“La donna è un personaggio molto complicato – racconta Innocenti –. Le mie opere parlano delle tante problematiche che la figura femminile affronta nel corso della vita, per la donna è tutto più difficile rispetto all’uomo e, nella maggior parte dei casi, raggiungere un obiettivo significa doppio impegno e doppia fatica. Nelle mie opere la figura femminile è così forte da potersi permettere di non indossare alcuna maschera, libera di provare emozioni e di correre anche il rischio di essere felice”.
“Un’artista che ha saputo maneggiare l’arte con grande maestria – sottolinea Rocconi – con un percorso artistico iniziato negli anni sessanta e ancora oggi molto prolifico. Lo testimonia la sua immensa produzione: non solo olio su tela ma è bene ricordare anche i disegni in bianco e nero, l’esperienza con la ceramica, gli acquarelli, i manifesti per il cinema, i disegni umoristici e i tanti bozzetti di vetrate”.

Curiosità su Antonietta Innocenti
E’ nata a Foligno nel 1937. Inizia giovanissima la sua attività artistica. Dopo aver terminato gli Studi all’Accademia di Belle Arti di Perugia, insegna all’Istituto d’Arte di Spoleto ed entra nel mondo culturale umbro partecipando a numerose mostre collettive; nel ‘59 vince il primo premio della Rassegna Nazionale dell’Umorismo a Foligno; nel ‘60 tiene la sua prima mostra personale di pittura al Festival dei Due Mondi a Spoleto. Nel ‘63 vince il concorso per le scuole statali e passa di ruolo. Segue un percorso artistico molto intenso fatto di varie stagioni creative nel campo della grafica, della ceramica, del volume plastico, delle vetrate, dei manifesti del cinema, ma soprattutto dello studio della figura. Nasce con la scomposizione della figura un informale senza nessun suggerimento di corrente fino a diventare un informale puro dove l’artista inserisce elementi verbali. Solo in una seconda fase di ricerca acquista una pienezza valida e realizzata che si può inserire nel quadro delle nuove tendenze articolandosi con diversa e più impegnativa sperimentazione singlossica, dove le scritte s’inseriscono come un disegno. Partecipa a molte rassegne d’arte, tra cui “Linea Umbra Galleria “Il Foglio” a Roma, e al Festival dei Due Mondi di Spoleto con varie personali. Alla fine degli Anni ‘70 ripropone un più ampio discorso, nel quale ha un valore prevalente la figura ritrovata con notevole sapienza tecnica e sicura conoscenza anatomica. Tra le personali più interessanti: Galleria Nuovo Spazio a Venezia, Galleria Michelangelo a Roma e Galleria Marguttiana a Roma. La figura prenderà un’importanza ancora maggiore negli Anni ‘80 fino a dominare lo spazio proponendosi in bianco e nero su pannelli divisi da scanalature e interrotti solo da una striscia rossa. Nel 1981 la Innocenti lascia l’insegnamento per dedicarsi completamente alla pittura. Da citare nel 1983 la personale a Perugia, Sala Grifo e Leone, e nel 1985 il secondo premio della Rassegna Nazionale dell’Umorismo a Foligno. Nel 1986 apre una Galleria d’Arte con annessi studio ed esposizione permanente delle sue opere nel centro storico della sua città. Nel ‘92 vince il Concorso Nazionale indetto dal Ministero dei Lavori Pubblici per le Opere d’Arte alla Casa Circondariale di Velletri. Nel ‘95 riceve il Secondo Premio di Pittura a Bastia Umbra. Nel ‘96 è invitata dall’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche A.N.I.C.A.G.I.S. a partecipare con una personale della sua raccolta di manifesti per il cinema degli Anni ‘60, alla celebrazione del Centenario del Cinema a Spoleto (Esposizione “Cinema Dipinto”). Delle numerose rassegne in Italia e all’estero alle quali la Innocenti partecipa citiamo le personali ad Augsburg in Germania, Galleria Arte Spazio 10 a Bologna, Galleria Spazio Arte a Perugia, Galleria “La Meridiana” a Piacenza e una collettiva a Montecarlo “L’Italia a Monaco”. Gli anni 2000 si aprono con l’importante personale all’Auditorium di Foligno. Il discorso pittorico diventa più pieno e audace, più scoperto ed aggressivo, e in esso il taglio della figura diventa un elemento essenziale. Una figura che l’artista propone quasi fotografica nella sua perfezione d’immagine con effetti luce-ombra, raggiungendo una astrazione nel figurativo stesso. Nel 2006 Antonietta Innocenti è inserita nei volumi “Terra di Maestri Artisti Umbri del ‘900” e nel 2016 riceve il Premio “Arte e Cultura” dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali della Provincia di Perugia.