il giardino rotelle mancanti10 mila visitatori per “Luce Figura Paesaggio. Capolavori del Seicento in Umbria”

Doppio finissage il 22-23 e 29-30 giugno, con visite guidate e degustazioni gratuite

(UMWEB) Perugia. Circa 10 mila ingressi, per un progetto espositivo che avuto il merito di gettare luce sull’enorme patrimonio artistico del Seicento in Umbria, documentandone in maniera eccellente la ricchezza e la varietà.

In vista della chiusura, sono stati presentati oggi in conferenza stampa dal Prof. Franco Moriconi, nella doppia veste di Rettore dell’Ateneo e Presidente della Fondazione per l’Istruzione Agraria di Perugia, e dalla curatrice Prof.ssa Cristina Galassi, i risultati di “Luce Figura Paesaggio. Capolavori del Seicento in Umbria”, l’evento espositivo inaugurato lo scorso 10 novembre 2018 dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, realizzato in collaborazione con la Regione Umbria, il Comune di Perugia, l’Università degli Studi di Perugia, la Galleria Nazionale dell'Umbria, il FAI Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e del Mibac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

La conferenza stampa odierna, realizzata nella splendida cornice dell’Orto Medievale di San Pietro, è stata anche l’occasione per presentare la nuova installazione di arte contemporanea intitolata “Il giardino delle rotelle mancanti”, firmata dagli artisti Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, che è stata collocata nell’Orto Medievale e che idealmente raccoglie il testimone della mostra sul Seicento, rafforzando il ruolo del Complesso monumentale di San Pietro quale polo di attività culturali di alto profilo.

“Il successo della mostra Luce Figura Paesaggio è andato addirittura oltre le nostre più rosee aspettative – ha dichiarato il Rettore. Un simile risultato testimonia il ruolo di assoluto rilievo assunto dal polo museale universitario negli ultimi anni, grazie soprattutto all’attività del direttore del CAMS - Centro di Ateneo per i Musei Scientifici, l’instancabile Prof.ssa Galassi, che ama unire la grandezza dell’arte del passato a quella del presente, con installazioni artistiche moderne come l’opera, di grande spessore artistico e sociale, presentata stamane. Occorre però ricordare che solo grazie alla collaborazione tra i diversi enti e istituzioni operanti del territorio, troppi per citarli qui tutti ma ai quali va il mio sentito ringraziamento, è stato possibile raggiungere risultati così importanti. Ad ogni grande quadro, però, occorre una cornice altrettanto fastosa: in questo caso essa è rappresentata dal meraviglioso complesso monumentale di San Pietro, e proprio oggi presentiamo anche gli avviati lavori di restauro del I chiostro, frutto di uno sforzo certamente rilevante ma assolutamente necessario alla conservazione di un luogo così suggestivo, che tutto il mondo ci invidia.”

La professoressa Cristina Galassi ha commentato in dettaglio i risultati di questi mesi di apertura della mostra: circa 10 mila ingressi, di cui circa settemila paganti, oltre 1500 biglietti ridotti e altrettanti in omaggio, 100 cataloghi venduti. Durante il doppio finissage previsto per la sua conclusione, “Luce Figura Paesaggio oltrepasserà la significativa soglia dei diecimila biglietti staccati: un risultato straordinario per una mostra di studio e di ricerca intorno a un secolo, il Seicento in Umbria, sicuramente meno noto e indagato di altri. Un progetto che ha strategicamente unito le forze di numerose eccellenze del territorio attorno al Complesso monumentale di San Pietro in Perugia, una realtà museale che in pochi anni ha raggiunto standard di assoluto rilievo e che si pone ormai come punto di riferimento per la cultura cittadina, regionale e nazionale. Un ringraziamento va a tutti i professionisti che hanno lavorato con passione e dedizione per raggiungere questi risultati, in vista di nuovi e sempre più importanti progetti culturali. Possiamo già anticipare, ad esempio, il ritorno temporaneo, a settembre, da Budapest, di un bellissimo dipinto di Annibale Carracci che in passato apparteneva alla ricchissima raccolta di capolavori di San Pietro».

La curatrice Galassi ha concluso quindi invitando il pubblico al doppio finissage che segnerà il termine della mostra, nei due fine settimana del 22-23 e 29-30 giugno, con visite guidate dalle ore 17 alle 18, oltre che aperitivi con degustazioni anch’esse gratuite nel Primo Chiostro realizzate in collaborazione con Benedicta Umbria, a partire dalle 19 e fino alle 21.

Il giardino delle rotelle mancanti

Il giardino delle rotelle mancanti, opera degli artisti Ornella Ricca e Pietro Spagnoli, è un’installazione artistica formata da rotelle arrugginite e consumate dal tempo, poste a rappresentare altrettanti momenti significativi in cui si sono manifestate in maniera evidente la mancanza di equilibrio e la follia umana, mettendo in pericolo il destino della Terra e di tutti i suoi abitanti o generando straordinari cambiamenti a beneficio dell’umanità e del pianeta. Abbiamo creato un giardino composto da cento rotelle, realizzate in ceramica, diverse l’una dall’altra per peso, forma e dimensione; le rotelle sono montate su barre di ferro alte circa 100 cm; le cento barre sono fissate su 25 basi in ferro di 60 × 60 cm cadauna, 4 barre per ogni base; le basi possono essere posizionate a formare un quadrato di 300 cm per lato, o formare figure diverse, adattandosi all’ambiente circostante. Ne nasce un vero e proprio giardino, popolato di momenti determinanti (positivi e negativi) nella storia dell’umanità. Il giardino è un’installazione itinerante che ricerca, per essere ospitata, luoghi in cui l’intelligenza non sia separata dalla coscienza, dove si coltivano in sinergia le arti e le scienze. Nella nostra idea, a ciascuna rotella andrà associato un momento specifico di follia (positiva o negativa) che ha fatto progredire, o regredire, la civiltà umana e la vita sul pianeta.

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Luce Figura Paesaggio. Capolavori del Seicento in Umbria è il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fondazione per l’Istruzione Agraria, in collaborazione con Regione Umbria, Comune di Perugia, Università degli Studi di Perugia, Galleria Nazionale dell'Umbria, FAI Umbria, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia e con il patrocinio della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell’Umbria e del Mibac - Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Dopo il successo della grande mostra dedicata al Sassoferrato torna a schiudersi lo scrigno del Complesso Monumentale di San Pietro in Perugia, con i suoi capolavori ospitati nella Galleria Tesori d’Arte e nella straordinaria Basilica. La mostra, nel segno di una stretta collaborazione tra enti e istituzioni del territorio (Galleria Nazionale dell’Umbria, Fondazione Cassa di Risparmio di Perugia, Fondazione Orintia Carletti Bonucci, Fondazione Marini Clarelli Santi, Università degli Studi di Perugia, Regione Umbria, Comune di Perugia, Accademia di Belle Arti, Centro Edile per la Sicurezza e la Formazione) ma anche collezionisti privati, vuole gettare luce sull’enorme patrimonio artistico del Seicento in Umbria, documentandone in maniera eccellente la ricchezza e la varietà.

L’Umbria, i suoi pittori e le sue committenze si mostrano partecipi di un secolo rivoluzionario per la cultura figurativa italiana, alla ricerca di nuove potenzialità espressive. Il percorso espositivo a cura di Cristina Galassi si articola attraverso un considerevole numero di dipinti, circa sessanta, rappresentativi delle varie correnti e tendenze che si affermano nel corso del XVII secolo: la cultura tardo manierista di Federico Barocci e Ventura Salimbeni convive con il filone classicista di Gian Domenico Cerrini e di Sassoferrato, con il naturalismo di matrice caravaggesca e guercinesca (nei dipinti dello Spadarino, di Orazio e Artemisia Gentileschi), con l’espressività barocca di Pietro da Cortona, Pietro Montanini e François Perrier. Una pluralità di accenti che riserverà delle sorprese in una regione famosa soprattutto per il suo patrimonio archeologico, per i suoi monumenti di epoca medievale e per il suo Rinascimento. Un’occasione unica, quindi, per ammirare opere mai o poco viste, per la prima volta presentate vis-à-vis, raccolte per l’occasione nella magnifica cornice dell’antichissima abbazia perugina.

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LUCE FIGURA PAESAGGIO

CAPOLAVORI DEL SEICENTO IN UMBRIA

a cura di Cristina Galassi

Complesso Monumentale di San Pietro in Perugia

10 novembre 2018 - 30 giugno 2019

orario 10-19

tutti i giorni (domenica mattina visita alla Basilica subordinata alle funzioni religiose)

lunedi chiuso

Promozione biglietto cumulativo (Basilica di San Pietro + mostra)

6 euro intero – 4 euro riduzione scuole


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