corniolo della corgna 12 nov 2016(UNWEB) CASTIGLIONE DEL LAGO - Alla Festa dell'Olio di Castiglione del Lago sabato 12 novembre un'iniziativa che lega il V Centenario della nascita di Ascanio e Fulvio della Corgna alle grandi tradizioni agricole del territorio. Alle ore 15,30 presso la Cantina Duca della Corgna si svolgerà una conferenza sul "Divina Villa", primo trattato di agricoltura scritto da Corniolo della Corgna nel XIV secolo con l'intervento della professoressa Carla Gambacorta, profonda conoscitrice dell’opera che ci guiderà alla conoscenza di uno tra i più importanti trattati di agronomia agricola: a seguire degustazioni con assaggi di vini locali, proprio i vini della Cantina che ricorda la grande famiglia che fra il XVI e XVII secolo ha guidato Castiglione del Lago e il Chiugi.


Il protagonista è Corniolo della Corgna agronomo e letterato, vissuto oltre 2 secoli prima dei famosi fratelli di Castiglione del Lago. Le notizie sulla vita di Corniolo sono scarse, nonostante la sua appartenenza ad una famiglia perugina che già nella prima metà del secolo XIV aveva acquistato un certo rilievo nella vita del Comune perugino. Corniolo della Corgna nacque intorno alla metà del Trecento, da Francesco di Berardo, che nel 1361 risulta iscritto al catasto perugino per la parrocchia di S. Gregorio. Ebbe quattro fratelli: Giorgio, Cristoforo, Monaldo e Petruccio.
La Divina Villa è suddivisa in dieci libri, a loro volta ripartiti in capitoli di differente estensione in cui vengono discusse le caratteristiche degli elementi naturali (aria, vento, acqua) e i criteri di scelta dei luoghi su cui costruire una casa, e quindi dei materiali necessari, e le norme da seguire nell'edificazione muraria; si aggiungono indicazioni utili a regolare il rapporto fra il proprietario e la servitù. Negli altri libri si parla della coltivazione delle piante e dei campi, come debbano essere coltivati i terreni ed essere usati attrezzi e tecniche agricole anche a seconda delle scadenze stagionali e, in ordine alfabetico, vengono poi presentate le singole messi. Negli altri libri sono ampiamente trattate le modalità della coltivazione della vite, dell'impianto delle vigne, delle varie operazioni necessarie per ottenere una buona vendemmia e quindi delle cure per la produzione del vino, distinto in numerose qualità; vengono poi esposti i criteri da seguire nella coltivazione, dalla semina fino alla raccolta, i vari tipi di alberi da frutta ed elencati quelli "non fructiferi et silvani et peregrini". Nel sesto libro, il più ampio di tutta l'opera, sono affrontati i criteri con cui avviare e sviluppare un orto, e quindi quelli con cui far crescere erbe e piante. Nel settimo libro, il più breve, si tratta dei prati e degli erbaggi relativi, e poi del diletto procurato dai giardini e dagli orti. Nell'ottavo libro vengono esposti i sistemi per l'allevamento degli animali "che si nutricano nella villa" e, nella parte finale, degli animali selvatici. Nel nono libro si affrontano i problemi relativi ai volatili: prima quelli "che sono da nutricare in villa" (a lungo si parla delle api), e poi quelli rapaci. Nel decimo e ultimo libro si danno insegnamenti e consigli per una proficua coltivazione dei campi mese per mese a cominciare da gennaio.
L'opera di Corniolo si pone, dunque, nella tradizione di un genere didascalico di origine classica che poi, in età rinascimentale, avrebbe trovato ampia affermazione grazie soprattutto alle opere di Giovanni Rucellai, Luigi Alamanni, Luigi Tansillo e quindi degli agronomi veneti Agostino Gallo e Camillo Tarello. Ma rispetto a questi scritti cinquecenteschi ben inferiori sono l'importanza e il valore de "La Divina Villa", anche se a quest'ultima va riconosciuto il merito della priorità non disgiunto dal pregio di fornire informazioni utili per la vita del tempo.


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