LOGO GESENU COL orizz(ASI) Lettere in redazione. Perugia. Il MoVimento 5 Stelle si sente in dovere di rispondere in merito alle affermazioni apparse sui giornali nei giorni scorsi.

Riteniamo che l'onestà e la sincerità debba venire prima degli interessi e certi che i dati delle relazioni li conosciate molto bene ci siamo stupiti di fronte a certe vostre affermazioni in merito alla gestione del rifiuti organici.

Per cominciare, affermate che le 67.000 tonnellate di rifiuti provengono dai comuni dell'ATI 1 e ATI 2 ma dal rapporto ARPA 2014 parte 2 (dati certificati dalla regione Umbria) risulta che 5.080 tonnellate sono rifiuti urbani di altre regioni.
A questo proposito, sarebbe interessante sapere con quale autorizzazione sono stati trattati questi rifiuti visto che il Testo Unico Ambientale (152/2006) all'art. 182 comma 3 recita:
"E' vietato smaltire i rifiuti urbani non pericolosi in regioni diverse da quelle dove gli stessi sono prodotti, fatti salvi eventuali accordi regionali o internazionali, qualora gli aspetti territoriali e l'opportunità tecnico economica di raggiungere livelli ottimali di utenza servita lo richiedano".
Quando affermate che la responsabilità dell'ammontare enorme degli scarti dal trattamento dell'umido è dei cittadini, forse dimenticate che il contratto di servizio con il Comune di Perugia (e per il quale siete lautamente pagati) prevede che facciate formazione ed informazione agli utenti.

E comunque la tesi non ci convince per nulla: è troppo facile dare la colpa ai cittadini! La qualità della raccolta è anche frutto di una buona organizzazione e gestione, che vi vede come i primi responsabili.

Quando affermate, inoltre, che "la tariffa di conferimento praticata dal Gestore ai Comuni conferitori è omnicomprensiva anche dello smaltimento degli scarti di rifiuto non compostabile e quindi non recuperabile" dovreste anche dire che lo smaltimento di quegli scarti grava sul piano finanziario e quindi sul costo del trattamento dell'umido e del verde. E quindi sulle tariffe dei cittadini.
Come si spiega poi che trattare il verde a Pietramelina costi ai Comuni (e quindi agli utenti) 93,10 Euro a tonnellata, esattamente come l'umido, mentre, in quasi tutta Italia, il trattamento del verde costa molto meno della metà?
Quando affermate che nell'anno 2013 la produzione di compost è stata di 6.000 tonnellate, pari al 10% del materiale complessivamente conferito ed in linea con la produzione degli altri impianti presenti nel Territorio Regionale (Vedi Rapporto Arpa) e di quanto riportato in Letteratura, dovreste anche dire che gli scarti di Pietramelina, nel 2013, sono stati del 56% (dati adeguamento Piano della Regione allegato A pag. 18) e che secondo il Rapporto del Consorzio Italiano Compostatori, riferito all'anno 2013, pag. 10, la media nazionale di scarti è del 4,8%.
Precisato quanto precede, rilanciamo il nostro programma per la diffusione del compostaggio domestico, con l'auspicio che venga discusso prima possibile.

MoVimento 5 Stelle Perugia