casciari-300x264(ASI) Narni – "Si stima che ogni anno in Italia vengano sprecati 146 chilogrammi di cibo a testa. Un fenomeno che diventa un vero controsenso alla luce del fatto che, a causa della crisi, secondo 'Save the Children' il 68 per cento delle famiglie tende a tagliare la spesa alimentare": lo ha affermato la vicepresidente della Regione Umbria con delega alle politiche sociali, Carla Casciari, intervenendo nel pomeriggio di oggi a Narni all'incontro di presentazione del progetto "SoliDo" finanziato dalla Regione Umbria attraverso il Fondo comunitario di Sviluppo e Coesione 2007-2013 e con il quale il Comune di Narni, con il coordinamento della cooperativa Sociale Babele di Corciano e Legambiente Umbria, intende predisporre un sistema di recupero e raccolta di cibo prossimo alla scadenza o danneggiato nel processo di confezionamento, per distribuirlo alle persone e alle famiglie in condizione di indigenza segnalate dal Comune.


"Si tratta di un'iniziativa dal grande spessore sociale con risvolti sul versante economico ed ambientale – ha detto la vicepresidente – visto che ha come finalità la promozione e la valorizzazione della rete di solidarietà sociale a supporto delle situazioni di disagio, ma anche la riduzione dello spreco alimentare. L'ultimo rapporto sulle povertà in Umbria – ha aggiunto - ha restituito una fotografia delle famiglie sempre più in difficoltà a causa della crisi. Ciò non significa 'povertà' in senso stretto, ma sicuramente è aumentata la vulnerabilità delle famiglie, cioè quella condizione economica incerta e per la quale una spesa improvvisa può segnare il passaggio alla povertà reale".
La vicepresidente ha quindi ricordato "l'impegno della Regione Umbria che lo scorso anno ha destinato quasi tre milioni in più per finanziare servizi di prossimità per le famiglie, tra questi anche il progetto 'SoliDo' che replica l'esperienza già realizzata a Corciano. La Regione - ha detto - ha riconfermato nel bilancio regionale tutte le voci del sociale e contribuito ad implementare il Fondo di solidarietà della 'Ceu' per intervenire su quelle situazioni che sfuggono ai servizi sociali dei Comuni".
"In questo contesto iniziative come quella che presentiamo oggi – ha concluso - acquista un notevole valore sociale ed economico basato su una collaborazione tra il mondo profit e nonprofit per il recupero dei beni invenduti a sostegno di chi ha bisogno".