1111(ASI) Terni – Una città in delirio per il Segretario Federale della Lega Matteo Salvini, arrivato nella città dell’Acciaio per il Congresso Regionale della Lega all’Hotel Michelangelo e per sostenere la candidatura a sindaco di Leonardo Latini.

Ore concitate a  Roma, dove il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella  ha rifiutato il nome di Savona come Ministro dell’Economia con la conseguente rinuncia all’incarico di Giuseppe Conte come Premier.

Salvini non nasconde l’irritazione a quanto successo e senza mezzi termini dichiara davanti al folto pubblico ternano presente al congresso : " da domani mattina se non sarò Ministro degli Interni per mandare via gli immigrati, torneremo al voto, o si lavora bene per il futuro altrimenti è meglio restituire la parola agli italiani. Se Savona è scomodo meglio il voto e nel prossimo Governo lo inseriremo nuovamente".

 "Per tre settimane ho lavorato con Di Maio e con il suo staff, in maniera ragionevole abbiamo affrontato i temi che ci stanno a cuore e ora non si doveva bloccare Savona. I ragazzi del M5S sono stati seri e responsabili. Per portare avanti l'accordo – prosegue Salvini - devo essere libero senza minacce dall'Europa, l'Italia merita di tornare libera, siamo a sovranità limitata".

 "Ce l'ho messa tutta – dichiara il leader leghista -  in queste settimane ho fatto passi indietro per raggiungere l'obiettivo ma la mia dignità non si tocca. Se qualcuno si è preso la responsabilità  di non far partire il Governo, lo spiegherà agli italiani. Io non chinerò mai la testa difronte ai potentati stranieri ma solo davanti ai cittadini”.

Dopo il Congresso all’Hotel Michelangelo, Salvini a sorpresa si è riversato nelle strade cittadine raggiungendo la piazza principale della città, Piazza Tacito simbolo della città e della malamministrazione del Partito Democratico con la fontana ancora fatiscente in attesa di essere restaurata.

Salvini è accolto da migliaia di persone, qui il leader leghista ribadisce la vicinanza e il sostegno al candidato Sindaco Latini e la sua delusione per quanto successo a Roma per la formazione del governo.

 

Edoardo Desiderio – Agenzia Stampa Italia