De VincenziUmbria(ASI) Perugia - Il consigliere regionale Sergio De Vincenzi attraverso un comunicato rende noto quanto indicato dalla rilevazione annuale pubblicata dall’ISTAT sulla povertà relativa e assoluta nel nostro paese.

De Vincenzi segnala la necessità ad intervenire nuovamente sulle difficoltà economiche vissute da una larga fetta di famiglie italiane, anche a causa dell’incapacità di farvi fronte attraverso uno sforzo coordinato delle istituzioni e delle forze politiche.

 

"Se complessivamente nel nostro paese sono 5 milioni i cittadini poveri assoluti, ovvero senza risorse economiche necessarie per far fronte alle spese minime di sussistenza, non va ovviamente meglio per quanto riguarda il livello di povertà relativa. In tal senso
sono considerate povere quelle famiglie di due componenti la cui capacità di spesa mensile si è attestata nel 2017 a 1.085 euro. Emerge dal rapporto che l’Umbria è, fra le regioni del Centro Italia, quella con una più alta percentuale di povertà relativa, passando dall’11,8% di famiglie coinvolte nel 2016 al 12,6% nel 2017. Un dato ancor più preoccupante se confrontato con il 5,9% della Toscana, l’8,8% delle Marche e l’8,2% del Lazio.

"Per quanto riguarda l’Umbria - prosegue De Vincenzi - le cause sono da ricercare sul decennale stallo dello sviluppo della nostra regione, che ruota da un lato attorno a circostanze extra regionali che hanno compromesso lo sviluppo dei grandi gruppi industriali, dall’altro sull’incapacità di attuare politiche territoriali sul fronte turistico, sulla promozione delle eccellenze, anche a causa della carenza di infrastrutture e collegamenti ferroviari e aerei efficienti che non favoriscono l’accesso di flussi di persone in entrata e in uscita. Da non dimenticare anche una forte inadeguatezza nello sfruttare i fondi destinati alla strategia delle aree interne e dedicati ai servizi sanitari, scolastici e dei trasporti. Infine la ridotta messa a bando dei fondi del PSR a favore delle piccole e medie imprese agricole, a tutto vantaggio delle grandi proprietà che non hanno generato una ricaduta occupazionale coerente con i fondi erogati. Insomma, non ci sorprende il quadro critico che emerge dalla rilevazione ISTAT".

"Siamo, pertanto, seriamente preoccupati per le migliaia di famiglie umbre e per i giovani che ancora vivono nel nostro territorio che hanno difficoltà a sperare nel futuro. In tal senso anche il voto delle ultime tornate elettorali, con un crescente livello di
astensionismo accompagnato da una sterzata a destra dell’orientamento degli umbri, stanno a confermare il forte malessere generato dall’incapacità politica della sinistra. Riteniamo - conclude De Vincenzi - necessaria e urgente una revisione complessiva della distribuzione delle risorse economiche regionali da parte degli organi di governo e l’implementazione di fondi specificamente destinati al welfare familiare e alla promozione del lavoro affinché possano offrire maggior respiro ai consumi e alle iniziative economiche.

 

Edoardo Desiderio - Agenzia Stampa Italia

 


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