(ASI) Perugia- "Bisogna continuare a lavorare insieme affinchè l'intero tracciato, sia nelle Marche che in Umbria, torni ad essere di competenza nazionale così da poter intervenire in maniera organica per rendere tutto il percorso che da Fano si riallaccia a Gubbio e dunque alla E45".

E' quanto ha affermato l'assessore regionale alla viabilità Silvano Rometti intervenuto al dibattito "Tra Marche ed Umbria: miglioriamo la viabilità tra le province di Pesaro-Urbino e Perugia. Strada Flaminia e Valico della Contessa" che sì è svolto ieri, nella Sala del Consiglio dell'ex Comunità Montana di Cagli, in provincia di Pesaro. All'incontro erano presenti, insieme all'assessore Rometti ed al Sindaco di Gubbio, Filippo Stirati, l'assessore regionale alla viabilità della Regione Marche, Luigi Viventi, il presidente della Provincia di Pesaro ed Urbino, Daniele Tagliolini oltre a numerosi sindaci ed amministratori dei comuni umbro-marchigiani interessati. "Il problema più importante in questo momento è proprio la diversa classificazione della strada nelle due regioni - ha sottolineato Rometti. Mentre in Umbria infatti la Strada della Contessa è tornata d'interesse regionale, nelle Marche è ancora classificata come provinciale. E questo ha portato che l'Umbria ha potuto investire numerosi finanziamenti per la manutenzione ordinaria e l'adeguamento del tracciato (stanziando 73 milioni dal proprio bilancio fino a Mocaiana ed ottenendo un finanziamento nazionale di circa 170 milioni per interventi fino all'allaccio con la E45), mentre nel versante marchigiano le condizioni strutturali del tracciato sono molto preoccupanti proprio perchè fino ad oggi sono state molto scarse le risorse disponibili. Tra l'altro questa strada, collegando due arterie nazionali, come la A14 nel versante marchigiano e la Quadrilatero nel versante Umbro, avrebbe tutti i requisiti per essere classificata d'interesse nazionale. E dunque dobbiamo insistere - ha concluso l'assessore Rometti – perchè questa strada così rilevante per i collegamenti da e verso l'Adriatico, torni ad essere statale".