SnGrimani(UMWEB) Terni. “Ho preso parte, come parlamentare di opposizione, insieme ad altri colleghi di maggioranza, al vertice che si è svolto nei giorni scorsi al Ministero per lo Sviluppo Economico sul futuro dello stabilimento Acciai Speciali Terni alla luce dello scorporo dello stesso dalla joint venture siglata dalla proprietà Thyssenkrupp con gli indiani Tata Steel.


L’esito non può ritenersi soddisfacente e permangono i dubbi su quali siano le reali prospettive che la Thyssenkrupp ha in mente per uno stabilimento che per stessa ammissione sia dei vertici della multinazionale che dell’ad Burelli è ancora in grado di produrre utili. In particolare, le affermazioni pronunciate nel corso dell’incontro dai rappresentanti della Tk e cioè che pur non risultando più strategico per il core business della multinazionale, il sito non è in vendita, contraddicono con quelle arrivate dai vertici della stessa qualche mese fa che parlavano invece di cessione.
Appare quindi necessario che l’azienda faccia chiarezza su questo fronte e su quello del piano industriale e si presenti al prossimo tavolo, così come aggiornato dal Ministero, con figure di primo piano, che possano dissipare ogni dubbio. Questo anche alla luce all’annuncio fatto ieri dall’ad di Ast Burelli di procedere a 15 licenziamenti fra gli operai con una procedura collettiva: anche se sono poche persone che saranno accompagnate al pensionamento, è comunque una decisione preoccupante e testimonia la volontà della multinazionale di un disimpegno e disinteresse verso il sito ternano, da attuare attraverso una politica di basso profilo.
Colpisce soprattutto come la situazione di Ast non interessi il Governo, che sinora non ha ritenuto di dover presenziare ad alcuno degli incontri avuti né con il ministro Di Maio né con uno dei sottosegretari ma solo con figure di secondo piano: è il sintomo che non c’è interesse a lavorare per una idea di sviluppo della siderurgia, né a Terni, né in chiave nazionale.”
E’ quanto dichiarato in una nota del Sen. Leonardo Grimani