"Lo slittamento della data delle elezioni avrà come primo naturale effetto quello di consentire l'erogazione di ulteriori indennità e contributi previdenziali ai 30 consiglieri regionali umbri uscenti".

(ASI) Perugia,  - Nel balletto delle date delle elezioni per il rinnovo dei Consigli regionali delle sette Regioni, dopo l'annuncio del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, che aveva indicato il 10 maggio come data ipotizzabile, oggi appare la notizia di un presunto posticipo al 31 maggio prossimo.

Quali gli eventuali profili di danno erariale nonché di opportunità politica? Quanto ai primi, il Viminale valuterà domani (giovedì 12 marzo) con ponderazione tenuto conto che la ragione prospettata dell'ulteriore rinvio delle elezioni sarebbe quella del cosiddetto "risparmio di spesa". In Italia, dopo la spending review su sanità, scuola, servizi ai cittadini, ora si prospetta anche la "ragion di Stato" del risparmio sulla democrazia.

Quanto ai profili di opportunità politica, l'eventuale sconfitta delle forze politiche al governo rovinerebbe di certo la vetrina rappresentata dall'Expo, inaugurata proprio (singolare coincidenza) a metà maggio; vetrina che sarebbe servita sul piatto d'argento ai neo eletti Governatori che godrebbero così dei frutti dei primi timidissimi segnali di ripresa.

Ai cittadini umbri occorre ricordare che i cinque anni di legislatura della Regione Umbria scadono esattamente a metà marzo 2015 e che l'ulteriore slittamento della data delle elezioni regionali avrà come primo naturale effetto quello di consentire l'erogazione di ulteriori indennità e contributi previdenziali ai 30 consiglieri regionali umbri uscenti (300 in tutta Italia) allungando la legislatura a cinque anni e 2 mesi circa. Ma gli interessi di poltrona, lo sappiamo bene, prevalgono sempre anche quando si tratta di votare, come chiede il consigliere del gruppo misto Cirignoni, l'abrogazione della norma dell'articolo 6 della L.R. 20/2009 che consente "a tutti i consiglieri regionali già cessati dal mandato o in carica fino alla passata legislatura di accedere al vitalizio con cinque anni di anticipo" . Una norma per garantire la pensione anticipata alla ex Governatrice Lorenzetti ed esborsare altri milioni di euro, oltre i 3 già versati nel 2014, sul fondo di previdenza dei consiglieri regionali umbri? Il Consiglio regionale umbro in scadenza , dopo aver votato (in maniera bi-partisan) la legge elettorale-vergogna avrà almeno il buon gusto di non lasciare questa ulteriore macchia nella storia politica della nostra Regione.

Per tutto il resto, democrazia compresa, ci pensa Matteo Renzi.