bandi ricerca e dottorato 1 (UMWEB) –Perugia- “La Regione si è trovata a pensare una strategia di sviluppo che aiutasse, da un lato, la qualificazione del sistema produttivo attraverso la costruzione di rapporti, fino ad oggi poco sperimentati, tra sistema della ricerca e sistema della produzione e, dall’altro, anche un incentivo a qualificare il capitale umano in maniera coerente con le politiche dello sviluppo regionale, in particolare con la strategia regionale di specializzazione intelligente”.

E’ quanto ha affermato la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, in merito all’iniziativa “Dal presente al futuro – verso l’ecosistema dell’innovazione”, in programma oggi, giovedì 10 gennaio, nella Nuova Monteluce a Perugia. In questa giornata sono stati presentati i progetti, finanziati dalla Regione Umbria attraverso due bandi, a valere sul POR-FSE (“A.R.CO.” e “bo.R.do.”) per 55 assegni di ricerca e 17 borse di dottorato delle Università umbre per un totale di 2,3 milioni di euro, diretti a progetti di ricerca in grado di contribuire alle priorità di sviluppo della Regione e svolti in partenariato obbligatorio con le imprese. “Abbiamo voluto intraprendere un percorso nuovo e crediamo anche virtuoso per utilizzare i fondi europei per l’innovazione delle imprese e per mettere veramente in contatto il mondo accademico e scientifico con quello produttivo della nostra Regione. Alla base di tutto questo lavoro – ha concluso la presidente - c’è la convinzione che la direzione giusta per costruire solide e non estemporanee traiettorie di sviluppo sia quella di un percorso comune tra programmazione pubblica, sistema della ricerca e mondo della produzione”. La giornata, alla quale hanno partecipato anche il rettore dell’Università per stranieri, Giuliana Grego Bolli e il direttore di Sviluppumbria, Mauro Agostini, si è aperta con l’intervento del rettore dell’Università di Perugia, Franco Moriconi, che ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che ha coinvolto università, territorio ed imprese, in stretta sinergia con la Regione”. Dal canto suo l’assessore regionale all’innovazione Antonio Bartolini ha sottolineato come “questo nuovo sistema, che la Regione ha voluto per l’utilizzo dei fondi dedicati alla ricerca e all’innovazione, è scaturito dalla consapevolezza della scarsa propensione delle imprese umbre, nella grande maggioranza di piccola e media dimensione, a utilizzare il capitale umano ad elevata qualificazione (laureati in possesso di master o dottorato di ricerca), anche in ragione delle insufficienti relazioni fra sistema produttivo, università e centri di ricerca”.

“Gli obiettivi che ci proponiamo – ha affermato Bartolini - sono molteplici e tutti ambiziosi. Vogliamo incrementare le risorse a disposizione della ricerca universitaria nella nostra regione; qualificare il rilevante capitale umano rappresentato dai nostri ricercatori verso una più immediata occupabilità; orientare la ricerca universitaria verso obiettivi coerenti con il sistema produttivo, incentivando la costruzione di link e relazioni tra due mondi spesso l’uno all’altro indifferenti, cosa che ha storicamente “zavorrato” le potenzialità di crescita del sistema-Umbria nel suo complesso.

Tale sforzo – ha proseguito Bartolini - è stato riversato nei due bandi a valere sul POR-FSE (“A.R.CO.” e “bo.R.do.”), diretti a progetti di ricerca in grado di contribuire alle priorità della strategia di sviluppo intelligente della Regione e svolti in partenariato con le imprese del sistema produttivo regionale.

È importante sottolineare come sia gli assegni di ricerca che le borse triennali di dottorato si inseriscono all’interno di progetti di ricerca a caratterizzazione industriale che, da un lato mirano a contribuire alle priorità della strategia di sviluppo intelligente della Regione, e dall’altro, attuandosi in partenariato con il sistema produttivo, puntano ad alimentare rapporti stabili tra quest’ultimo e la ricerca universitaria. In particolare, sia il dottorando che l’assegnista dovranno investire parte del loro tempo non solo in Dipartimento, ma anche presso l’impresa. Tutto ciò con l’obiettivo di qualificare il capitale umano rappresentato dai giovani ricercatori e rafforzarne l’occupabilità nel tessuto produttivo; orientare e supportare la ricerca universitaria verso obiettivi coerenti con i bisogni del sistema produttivo umbro, la strategia regionale di ricerca e innovazione per la specializzazione intelligente, lo sviluppo di “Impresa 4.0”, la crescita digitale e l’innovazione sociale; consolidare e sviluppare le relazioni fra università ed imprese, a supporto dell’innovazione di prodotti, processi e modelli produttivi, anche nella prospettiva dell’internazionalizzazione, del trasferimento tecnologico e della crescita efficace degli investimenti privati”.

Sono soggetti beneficiari le due università umbre, Unipg e Università per stranieri, e i progetti hanno riguardato tutti i dipartimenti universitari, ovviamente con pesi differenti, vista la caratterizzazione industriale che era stata richiesta ai progetti stessi.

I progetti di ricerca, presentati da Dipartimenti e Centri di ricerca delle due Università umbre (Unipg e Università per Stranieri), sono stati valutati sulla base del loro potenziale contributo alle politiche regionali di sviluppo, alla qualificazione in senso industriale e produttivo delle attività di ricerca scientifica, alla presenza di attività internazionali nell’ambito del progetto di ricerca, al ruolo svolto dal ricercatore nell’ambito del partenariato d’impresa e nel trasferimento e diffusione dei risultati della ricerca.

Nel pomeriggio il convegno è stato dedicato alla presentazione di storie di ricerca e d’impresa, nel quadro del laboratorio delle iniziative di innovazione che dovranno caratterizzare sempre più la Nuova Monteluce e per le quali la Regione conclude oggi la fase di discussione e partecipazione e darà il via alla predisposizione di appositi bandi di finanziamento.


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