Liberati180216(UMWEB) Perugia. I consiglieri regionali del Movimento 5 Stelle, Andrea Liberati e Maria Grazia Carbonari annunciano la presentazione di una interrogazione in merito alla condizione infrastrutturale dell’Umbria relativamente a strade e ferrovie, che – scrivono - presenta criticità croniche, con rischi di concreto isolamento e, comunque, con tempistiche affatto rapide nei collegamenti con il nord e il sud del Paese”.

Sul piano stradale, chiedono alla Giunta regionale se intenda chiedere al Ministero delle Infrastrutture “l’avvio sperimentale di un pedaggiamento selettivo (sistema free flow) per i Tir extraregionali che percorrono l’intera tratta Orte-Verghereto-Cesena, garantendo così un finanziamento permanente a un’infrastruttura evidentemente inadatta ad accogliere tale enorme flusso di camion, così come peraltro indicato a maggioranza dal nostro Consiglio regionale già a fine 2015 e come evidenziatosi con la stessa inchiesta della Procura di Arezzo”.

Rispetto al piano ferroviario, il gruppo pentastellato chiede all’Esecutivo se intenda rappresentare allo stesso Ministero “la necessità di raddoppiare la ‘direttissima’, così come recentemente manifestato pure dallo stesso assessore toscano ai Trasporti, valutando con costoro la possibilità di un quadruplicamento dei binari non nell'attuale sede, dovendo ambire l’Umbria a ospitare parte di tale infrastruttura, così da collegare direttamente all’Alta velocità (direttrice nord-sud dell'Italia) almeno Perugia e Terni, con un investimento atto a cambiare stabilmente in meglio e per decenni e decenni il destino delle nostre comunità”.

Per Liberati e Carbonari “la Giunta deve individuare unitamente al Ministero delle Infrastrutture le urgenti priorità di lavoro sia sul piano ferroviario che stradale, proprio per evitare ulteriori marginalizzazioni dell’Umbria e conseguenze negative sull’attrattività della regione, a maggior ragione per un territorio, il nostro, già ampiamente in sofferenza”.

I consiglieri pentastellati, con riferimento al piano stradale, sottolineano nel loro atto ispettivo "quanto accaduto con l’ultimo episodio, quello del sequestro giudiziario del viadotto stradale Puleto della E/45, tra Toscana ed Emilia Romagna, determinato non soltanto dalle manutenzioni carenti o assenti del passato, ma anche da una deregulation totale del traffico pesante che utilizza la E/45 quale alternativa gratuita alla A/1, con carichi tali da arrivare gradualmente a distruggerla”.

“Allo stesso modo – aggiungono -, anche lo status quo dei collegamenti ferroviari non è certo esaltante, come indicato dalle oltre due ore mediamente necessarie, come nel secolo scorso, a coprire percorsi ferroviari notissimi ed essenziali, quali Perugia-Firenze o Perugia-Roma, senza dimenticare le assurde due ore necessarie a coprire gli appena 54 km che dividono Città di Castello da Perugia, a voler tacere della perdurante sospensione del servizio Fcu tra Perugia e Terni e delle problematiche strutturali esistenti sull’ormai satura ‘direttissima’, con interferenze forti tra treni Alta velocità e regionali, sia da Chiusi verso Firenze che da Orte verso Roma”.