pdf(UMWEB) Il Popolo della Famiglia esprime solidarietà al Sindaco e condanna apertamente la scritta intimidatoria comparsa recentemente sul muro della biblioteca di Terni.


«Di fronte a questo, ci chiediamo se l’autore della scritta abbia consapevolezza di tutto quello che c’è dietro quelle parole», Diego Esposito, vicepresidente del Popolo della Famiglia Umbria, commenta così l’accaduto.
«Un gesto cretino, infantile, oltre che del tutto incurante del bene pubblico. Se si dovesse trattare solo di una grave bravata da ragazzi, allora ci spiegheremmo la leggerezza e superficialità con le quali è stato richiamato in causa uno dei periodi più neri della Repubblica italiana, chi ha vissuto gli anni di piombo può comprendere il peso di quanto è stato scritto. Se invece dovesse capirlo bene, e proprio per questo avesse voluto rispolverare quegli anni di terrore, denunciamo con fermezza quanto avvenuto, ma non possiamo non osservare che dietro quella scritta esiste una povertà intellettuale, oltre che una mancanza di un normale senso civico; questo ci fa essere doppiamente preoccupati», ha continuato Esposito, sottolineando come le emergenza di ordine pubblico sono sempre riconducibili a emergenze educative.
«Ci auguriamo che tutti quelli che sono pronti ad esporsi e ad alzarsi in piedi per gridare contro ogni forma di violenza alla prima svastica su una parete, trovino il coraggio di essere coerenti anche in questa occasione. Tutte le scritte sui muri sono uguali, in genere: imbecilli; non esistono scritte “più uguali” di altre», ha concluso Diego Esposito convinto che una falce e martello rendano un muro sporco tanto quanto una croce uncinata.