Cardella 3(UMWEB) – Perugia– “Gli appalti producono ricchezza, ma forniscono anche servizi. Si tratta di un settore importante che richiede semplificazione e responsabilità. In questo momento, mi pare che la normativa sia nel senso della complicazione, con dispersione di responsabilità.

E’ un problema più normativo che di personale, anzi spesso i pubblici dipendenti si trovano in difficoltà. E nelle complicazioni è facile che si annidi anche la corruzione e qualche caso di deviazione. Il settore degli appalti non deve essere moralizzato, bensì regolarizzato, regolato all’insegna della semplificazione”. E’ quanto affermato dal Procuratore Generale della Repubblica di Perugia, Fausto Cardella, intervenuto stamani al seminario “Sanzioni in materia di subappalti illeciti” organizzato dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, diretta da Alberto Naticchioni.

Il contratto di subappalto nel settore dei lavori dei servizi, delle forniture, nelle concessioni e nei partenariati pubblici e privati e l’inasprimento delle sanzioni legate ai contratti di subappalto illeciti, alla luce del Decreto legge 113 del 2018, sono stati i temi analizzati dal Procuratore Generale Cardella e da Daniele Spinelli, Avvocato ed esperto in appalti pubblici.

“Il recente inasprimento sanzionatorio determinerà un effetto frenante sul settore degli appalti pubblici – ha dichiarato Spinelli – perché riguarda una fattispecie come quella del subappalto non autorizzato che non è assolutamente chiara nei suoi aspetti applicativi. Soprattutto nel settore della fornitura di servizi dove non c’è a monte un contratto di appalto diventa difficilissimo configurare l’ipotesi di un subappalto negli affidamenti a terzi. Così come nei lavori pubblici, dove l’istituto nasce, perché a seguito del decreto anticorruzione è stata individuata una lista di attività che vengono equiparate al subappalto indipendentemente dall’emersione civilistica dell’istituto. Oltre all’effetto frenante, vi sarà l’emersione del potere degli specialismi e delle deleghe di scelta che questi comportano. Infine, anche una ristrutturazione della filiera produttiva delle imprese. E’ prevedibile, infatti, che con i limiti quantitativi fissati al 30% dell’importo del contratto le imprese riorganizzino i propri processi produttivi”.

Il seminario, inserito nel ricco programma di iniziative formative organizzate dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica al fine di approfondire il sistema degli adempimenti in materia di trasparenza ed anticorruzione nella Pubblica Amministrazione, è stato accreditato dall’Ordine degli Avvocati della Provincia di Perugia e dall’Ordine dei Geometri della Provincia di Perugia.

“Il nuovo codice degli appalti doveva riformare il settore pubblico all’insegna della semplificazione e della trasparenza - ha affermato in apertura dei lavori l’Amministratore Naticchioni ringraziando il Procuratore Cardella e l’avvocato Spinelli per il loro intervento a Villa Umbra – Tuttavia, gli enti pubblici incontrano ancora oggi numerose difficoltà e non mancano richieste di sburocratizzazione avanzate dalle associazioni di categoria e dai sindacati per affrontare le crisi delle costruzioni. Il Tar dell’Umbria, nel celebrare l’avvio dell’anno giudiziario, ha evidenziato un contenzioso che nel 2018 è aumentato rispetto all’anno precedente. Le norme italiane sono finite anche nel mirino di Bruxelles e fra i rilievi più gravi ci sono quelli relativi al subappalto. A livello nazionale è stata annunciata la modifica del codice. Si confida che il nuovo decreto possa effettivamente semplificare il quadro normativo così complesso a favore della crescita del Paese e delle zone terremotate”.

Il seminario ha registrato oltre 120 partecipanti tra autorità civili e militari. Al termine delle relazioni è seguito il dibattito, dal quale sono emersi interessanti spunti di riflessione che saranno approfonditi nel corso di nuove giornate formative organizzate dalla Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica.