agenda digitale 1 (UMWEB) – Perugia- “Precisi e in tempo reale”: i dati della infrastruttura regionale satellitare GPS-UMBRIA sono stati illustrati questa mattina, nella Sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni a Perugia nel corso di un seminario, curato da Regione Umbria, Umbria Digitale e Università degli Studi di Perugia, che rientra nell’ambito del “Percorso di dialogo dell’Agenda digitale dell’Umbria per il periodo 2018-2020”, per lo sviluppo della società dell'informazione e della conoscenza in Umbria.

All’iniziativa hanno partecipato numerosi rappresentanti delle Amministrazioni pubbliche, Ordini professionali, professionisti ed imprese dell’Umbria, oltre agli assessori regionali all’Agenda Digitale, Antonio Bartolini ed alle politiche agricole Fernanda Cecchini, al rettore dell’Università degli Studi di Perugia, Franco Moriconi, dell’amministratore unico di Umbria Digitale, Stefano Bigaroni, e del direttore generale della Regione Umbria, Lucio Caporizzi.

“L’Umbria è tra le prime Regioni italiane – hanno sottolineato gli assessori Bartolini e Cecchini - pioniere nello sviluppo di infrastrutture di posizionamento di precisione satellitari, offrendo gratuitamente tramite il portale UmbriaGeo a cittadini, professionisti ed imprese l’accesso alla Rete regionale GPS Umbria, sin dal 2004”.

Nata dalla collaborazione con l’Università degli Studi di Perugia, nella sua configurazione la rete comprende 13 stazioni permanenti con ricevitori geodetici GPS+GLONASS a copertura omogenea di tutto il territorio umbro, con una interdistanza media di soli 40 km circa che conferisce alla rete una ridondanza utile in caso di malfunzionamenti locali. “A circa quindici anni dalla sua prima realizzazione – ha affermato Bartolini -, la rete è stata sottoposta nel 2018 ad una profonda revisione per tener conto delle nuove costellazioni dei segnali disponibili, delle nuove funzionalità che si possono implementare per tipi di attività che anni fa neppure esistevano, rivolte non più solo all’utenza tecnica ma anche ad un ampio spettro di attività ed esigenze sociali”.

Nel corso del 2018 - finanziati dai fondi comunitari del POR-FESR 2014-2020 e del Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020 – si sono potuti realizzare degli aggiornamenti alla Rete regionale GPS Umbria che indicano con accuratezza e in tempo reale le posizione di luoghi, oggetti, veicoli e operatori, fornita dai sistemi GNSS (Global Navigation Satellite Systems). Al GPS statunitense si sono aggiunti il GLONASS russo, il GALILEO europeo e il BEIDOU cinese, per un totale di circa 120 satelliti che migliorano, in termini di accuratezza e rapidità, il posizionamento di oggetti ed eventi sul territorio. Le installazioni sono realizzate in siti custoditi e sempre accessibili e le stazioni di proprietà regionale sono collocate a Gubbio, Tuoro sul Trasimeno, Città della Pieve, Foligno, Todi, Amelia e Norcia. Quelle di proprietà dell’Università a Perugia, San Giustino, Gualdo Tadino, Orvieto e Terni. I segnali disponibili e le nuove funzionalità che si possono implementare sono rivolte non solamente ad una utenza tecnica e specialistica, ma anche ad un ampio spettro di attività ed esigenze sociali.

Attualmente i dati forniti dalla Rete regionale GPS-UMBRIA sono strategici e fondanti non solo per realizzare progetti ed attività di rilevamento e mappatura ma anche per altri settori che contribuiscono alla trasformazione digitale globale, quali la sanità, per lo sviluppo della telemedicina; l’ambiente, per la gestione della biodiversità, delle risorse naturali, dello spazio e dell’acqua; la gestione delle emergenze, tra cui prevenzione, preparazione, allarme tempestivo, risposta e ricostruzione; l’istruzione: per l’accesso nelle zone remote, la mobilità sociale e l’inclusione; l’agricoltura di precisione, per ovviare ai mutamenti climatici, ottimizzare e aumentare i raccolti; i servizi di localizzazione di base per smartphone, tablet, pc portatili, fotocamere digitali e attrezzi per il fitness; i trasporti marittimi, aerei e su strada, per la navigazione di navi da carico e da crociera e per la navigazione interna di laghi, fiumi ed estuari; per aumentare l’accesso agli aeroporti e la sicurezza negli stessi; per monitorare l’inquinamento da CO2, per evitare la congestione del traffico stradale.

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