pdfMarco Sciamanna: «Vogliono scardinare la famiglia»

(UMWEB) «Il mese mondiale dell’orgoglio LGBT arriva anche nella provincia di Terni, infatti il comune di Amelia sarà teatro di diversi eventi che dureranno ben due giorni il prossimo fine settimana. Leggendo il calendario in programmazione, è chiaro che il senso di questa manifestazione non è difendere i diritti di tutti, ma una vera e propria maratona per la formazione alla “cultura” LGBT, con il bene placito dell’amministrazione che ha addirittura concesso che le mura della città vengano illuminate con i colori dell’arcobaleno», ha dichiarato il neo-costituito Circolo del Popolo di Amelia, commentando l’evento in programma per il 7 e 8 giugno prossimi, che vedrà alternarsi differenti attività rivolte ai bambini, alle famiglie e a tutta la cittadinanza.
«Siamo consapevoli che con tali iniziative si promuovono e si vogliono considerare lecite e tollerabili pratiche aberranti come l’utero in affitto, calpestando diritti umani elementari, compreso il diritto di ogni bambino di avere un padre ed una madre. Dissentiamo di fronte a eccessi colorati di orgoglio, alla voglia di dare scandalo, ad una forma di prepotenza (felpata), di chi rispetta le minoranze e combatte le discriminazioni, ma solo se sono colorate arcobaleno», ha continuato il PdF di Amelia allarmato di come l’evento presenti aspetti ideologici altrettanto espliciti anche senza l’incoronazione di Miss Drag Queen.
«L’organizzazione dell’Amelia pride sembra presentare un profilo basso e in stile “love is love”, un evento pacifico (probabilmente lo sarà, o almeno così speriamo). Sono previste letture per i bambini, proiezioni di film e momenti di convivialità, ma è proprio così che le ideologie gender si diffondono e attecchiscono, facendo poi credere che se difendi la famiglia naturale sei tu a doverti sentire a disagio e a dover essere ostacolato in tutti i modi. Dietro questa lotta alle discriminazioni esistono finalità politiche precise e deliberate degli organizzatori e delle associazioni coinvolte, volte a scardinare il valore positivo della famiglia naturale», ha concluso il Circolo PdF, sollecitando da parte dell’amministrazione comunale un cenno di attenzione e di allarme su un evento tutt’altro che innocuo per la comunità amerina.