pdfIl 24 settembre 2019, se il Parlamento non interverrà per disciplinare l'art. 580 del Codice Penale, la Corte Costituzionale depenalizzerà l’istigazione al suicidio e l'eutanasia, oggi vietati dalle nostre norme.

(UMWEB) Perugia. «Abbiamo inoltrato ad alcuni Deputati e Senatori umbri un appello, una formale richiesta, perché nel loro specifico ruolo, si facciano promotori di una mozione parlamentare che fermi la possibile depenalizzazione dell’aiuto al suicidio. In Italia, aiutare una persona a suicidarsi, deve rimanere un reato perseguibile per legge», ha dichiarato Marco Sciamanna, Presidente del Popolo della Famiglia Umbria presentando la missiva inoltrata a 10 Parlamentari Umbri.
«Siamo preoccupati dello scenario giuridico che si sta delineando con la mancanza di un esplicito pronunciamento del Parlamento, una situazione che causerà un capovolgimento del nostro ordinamento che ha sempre privilegiato la cura della persona ed il rispetto per la vita», ha continuato Sciamanna nel descrivere una generale apatia della politica sui temi etici.
«Chiediamo una semplice mozione parlamentare, una mozione che affermi che i medici non godranno dell’impunità se, anziché curare, forniranno un aiuto a morire al paziente. L’Italia non aprirà le porte al business delle cliniche private come in Svizzera e non lascerà morire di sete un paziente perché ritenuto non guaribile, come in Francia con Vincent Lambert», ha concluso il Presidente del PdF Umbria chiedendo ai Parlamentari interpellati quel gesto di coraggio che molti attendono.


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