(UMWEB) Perugia - "Il giudizio di parificazione emesso oggi dalla Sezione regionale della Corte dei Conti dell'Umbria  conferma anche per il 2018 il rispetto degli equilibri di gestione, la solidità del bilancio regionale e la correttezza dell'operato dell'amministrazione": lo ha detto il presidente della Regione Umbria, Fabio Paparelli, commentando il giudizio  di parificazione del Rendiconto generale della Regione  Umbria per l'esercizio finanziario 2018. All'udienza, che si è tenuta a  Perugia,  erano presenti l'assessore regionale  Antonio Bartolini, direttori e dirigenti della Regione Umbria.

   "L'esercizio 2018 – ha detto il presidente dopo aver ringraziato il presidente della Corte dei conti Angelo Buscema, il Presidente della Sezione regionale di controllo Antonio Marco Canu, il Procuratore regionale Rosa Francaviglia e la Corte  – è stato contrassegnato da un contesto finanziario che ha visto la prosecuzione del percorso di razionalizzazione della spesa pubblica,  con una serie di provvedimenti statali che hanno operato ulteriori tagli alle risorse regionali. I dati di bilancio – ha aggiunto -  confermano il rispetto dei vincoli di finanza pubblica accompagnato da una gestione regionale improntata alla prudenza. La gestione finanziaria della Regione Umbria si è caratterizzata per il  rispetto degli equilibri di gestione  sia di parte corrente che in conto capitale; il mancato utilizzo dell'anticipazione di cassa; una sanità in equilibrio finanziario ed una posizione   Benchmark a livello nazionale;  il rispetto del Pareggio di bilancio;  un elevato grado di realizzo complessivo delle entrate;  una ottima performance dell'attività di lotta all'evasione fiscale, con recuperi che sfiorano i 38 milioni di euro di riscossione, di cui 19 milioni di euro relativo alla tassa automobilistica, e tempi di pagamento rapidi, con pagamenti per acquisti di beni e servizi effettuati con quasi sette giorni di anticipo rispetto ai termini di legge o contrattuali. Una gestione positiva – ha sottolineato il presidente - confermata anche dal giudizio che espresse l'Agenzia di Rating Standard & Poor's fissando il rating di lungo termine della Regione Umbria a «BBB», pari a quello della Repubblica italiana,  e attribuendo alla stessa un rating intrinseco (merito di credito indicativo) pari ad «a+» in assenza del limite del rating sovrano". Paparelli ha poi sottolineato che "rispetto alla previsione, la gestione finanziaria, oltre a generare un  risparmio pubblico che ha consentito la riduzione  del debito autorizzato e non contratto per oltre 12 milioni di euro con benefici sui bilanci  futuri, ha permesso  la costituzione di accantonamenti nell'ambito del risultato di amministrazione per complessivi 118 milioni; al netto della parte accantonata obbligatoria sono stati effettuati  accantonamenti per oltre 60 milioni a titolo cautelativo".

   Nel corso del suo intervento il presidente ha poi voluto porre l'accento su alcune questioni che sono state oggetto di rilevazioni da parte della magistratura contabile. Tra gli argomenti affrontati:  le partecipate, "per le quali l'ampia e articolata documentazione trasmessa alla Corte ha dimostrando il corretto, completo e concreto esercizio dei poteri di controllo e le misure adottate per il contenimento dei costi di funzionamento, in particolare quello relativo al personale"; e il percorso di risanamento compiuto nell'ambito di Umbria TPL e Mobilità Spa "che porterà alla  realizzazione dell'Agenzia dei trasporti in house, quale strumento per attuare le politiche regionali in materia di trasporto pubblico, coerentemente con quanto indicato nella l.r. 14/2018".

   In merito a quanto emerso nel contradditorio per il Giudizio di parificazione sui temi del trasporto,  Paparelli poi  aggiunto che per quanto riguarda "il trasferimento di risorse straordinarie per  45,6 milioni di euro per il ripiano del disavanzo dei trasporti, con Legge approvata dal Parlamento  una parte dei finanziamenti dei F.S.C. sono stati destinati per le finalità sopra evidenziate, ma essendo fondi dello Stato non hanno inciso sulla riduzione degli investimenti per quanto riguarda il settore dei trasporti".

  Relativamente alla Sanità il presidente ha infine sottolineato come "dal rendiconto per l'esercizio finanziario 2018 si evince l'apprezzamento della Corte dei Conti per alcuni elementi di miglioramento nella gestione del SSR riscontrati, oltre che nel costante posizionamento dell'Umbria tra le Regioni benchmark, in una più adeguata definizione della programmazione e più uniforme applicazione delle procedure centralizzate e coordinate di spesa per acquisto di beni e servizi. Il permanere dell'Umbria tra le tre Regioni di riferimento per la determinazione dei fabbisogni e dei costi standard ai fini del riparto del FSN (collocandosi I° Regione nel 2018, con riferimento all'annualità 2015 e II° Regione nel 2019, con riferimento all'annualità 2016), coniuga – per Paparelli  - una gestione sana dal punto di vista economico,  con l'erogazione di servizi essenziali di assistenza di qualità. Un andamento, confermato anche quest'anno dalla recente approvazione del bilancio consolidato regionale esercizio 2018 che ha fatto registrare – ha concluso il presidente - un risultato positivo di gestione del Servizio Sanitario Regionale pari ad 4 milioni 043 euro".