20150327 130836(ASI) Perugia- Si propone di sviluppare il servizio epidemiologico del sistema sanitario albanese, con particolare riferimento alle malattie cardiovascolari, il progetto illustrato oggi, a Perugia, nel corso di una conferenza stampa dal vice ministro alla salute della Repubblica di Albania, Klodian Rejpaj, e dalla vice presidente della Giunta regionale dell'Umbria, Carla Casciari.

Il progetto, che rientra tra le attività previste dal "memorandum d'intesa" siglato nel dicembre scorso tra Regione Umbria e Governo Albanese, è stato presentato a valere sul Programma Italo-Albanese di Conversione del Debito (IADSA -Italian-Albanian Debt for Development Swap Agreement), su invito del Ministero della sanità albanese. La Regione Umbria vi partecipata in qualità di partner, mettendo a disposizione le sue "buone pratiche", come benchmark di riferimento per la gestione sanitaria, lo scambio di conoscenze tecniche ed organizzative, allargate alle competenze del territorio e dell'Università di Perugia, anche in funzione di possibili collaborazioni bidirezionali di sviluppo. Le fasi del progetto riguardano l'individuazione e la definizione del sistema di sorveglianza e di controllo epidemiologico, l'attuazione del sistema e l'applicazione al registro delle malattie cardiovascolari, attività di formazione, per un complesso di attività stimate in 540 mila euro. E' previsto il monitoraggio di 15 mila pazienti cardiopatici e di 50 mila cittadini con 7 mila casi potenziali di ipertensione, la realizzazione di un registro delle malattie e di un sistema di controllo con mappe epidemiologiche a livello nazionale.
"Il progetto presentato oggi - ha detto la vice presidente della giunta regionale, Carla Casciari – consolida il percorso di collaborazione avviato dalla presidente della Regione Umbria e dal Governo Albanese con la firma del memorandum in tema di sanità, sicurezza e qualità delle produzioni alimentari, economia, ambiente e cultura. Si tratta – ha proseguito la vice presidente - di una opportunità importante per avviare una proficua cooperazione tra sanità umbra e albanese, attraverso obiettivi di cooperazione che possono aprirsi anche ad altri settori di comune interesse, con il coinvolgimento dei sistemi produttivi e istituzionali territoriali dei due Paesi. Penso ad esempio – ha aggiunto Casciari – alle imprese umbre del settore biomedicale interessate alla ristrutturazione e qualificazione del sistema sanitario pubblico albanese. Umbria ed Albania – ha sottolineato – sono legate da profondi legamenti di amicizia. E' crescente la presenza italiana in Albania, molti sono gli studenti di medicina a Tirana. Viceversa sempre più numerosa è la comunità albanese in Umbria, con oltre 16 mila presenze".Mc/cm
"Nei prossimi giorni – ha annunciato Casciari – si terrà una nuova missione in Albania da parte dell'assessorato regionale all'agricoltura per la verifica operativa delle azioni di collaborazione in campo agricolo, della sicurezza alimentare, e delle tecnologie agricole, con particolare riferimento al miglioramento delle colture tabacchicole in Albania".
"Il progetto è un ulteriore tassello nel quadro delle collaborazioni tra Umbria e Albania – ha detto il vice ministro albanese, Klodian Rejpaj, -, collaborazione che è partita sin dall'inizio con il passo giusto, puntando a realizzare cose concrete. Solo pochi mesi fa – ha ricordato - la presidente della Regione, Marini, ha firmato il memorandum d'intesa con il primo ministro albanese, o oggi stiamo declinando operativamente parte degli impegni allora assunti che includevano anche la ripresa dei collegamenti aerei tra Umbria ed Albania, ora riattivati. La mia visita in Umbria è stata proficua perché è andata oltre le tradizionali modalità di cooperazione tra Paesi, cogliendo in pieno e supportando quella che è la principale aspirazione dell'Albania: voler essere un Paese europeo. Ci avete aiutato in passato nei momenti di difficoltà – ha concluso il vice ministro, ma adesso siamo pronti a camminare al vostro fianco con progetti e idee innovative che includono partnership fra istituzioni pubbliche, tra pubblico e privato e lavoro di ricerca, anche con l'obiettivo di accedere a quei meccanismi finanziari che permettono di concretizzare le azioni che abbiamo comunemente individuato".