P 20150402 104659(ASI) Terni– "Con il progetto regionale di 'vita indipendente' sperimentiamo a Terni un modello organizzativo di servizi e strumenti innovativi che consentano alle persone con disabilità di essere protagonisti della propria vita e di godere di pari diritti e opportunità di vivere nella comunità, per la loro piena inclusione sociale".

Lo ha sottolineato la vicepresidente e assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Carla Casciari, intervenendo stamani a Terni al seminario di presentazione e avvio del progetto "Vita indipendente e inclusione nella società delle persone con disabilità" cofinanziato dalla Regione Umbria nell'ambito del "Prina", il Piano regionale integrato per la non autosufficienza. Il progetto, realizzato dal Comune di Terni e gestito dal Centro per l'Autonomia Umbro, si avvale dei finanziamenti del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni e dei fondi dell'otto per mille della Chiesa Valdese. Saranno coinvolte dieci-quindici persone con disabilità residenti nel territorio della Zona sociale n. 10 (di cui è capofila il Comune di Terni).
"È una sfida importante quella che ci proponiamo promuovendo un percorso condiviso da istituzioni e volontariato – ha detto – per dare attuazione all'articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che ci impegna a riconoscere 'l'uguale diritto delle persone con disabilità a vivere nella comunità, con la stessa libertà di scelta delle altre persone' e a prendere misure 'efficaci ed appropriate per facilitare il pieno godimento da parte delle persone con disabilità di tale diritto e della piena inclusione e partecipazione all'interno della comunità'".
"Questi i principi su cui si fonda il progetto umbro – ha aggiunto - nel rispetto del 'niente su di noi senza di noi', cui ci richiama il Centro per l'autonomia: le persone con disabilità devono avere la possibilità di scegliere, decidere e progettare la loro vita, di accrescere la loro autonomia e l'autodeterminazione, e non solo di disporre di un'adeguata assistenza".
"Con questo progetto – ha sottolineato la vicepresidente Casciari – svilupperemo la rete dei servizi istituzionali e attiveremo la sperimentazione di un modello di servizi che parte dagli obiettivi del progetto di vita della persona con disabilità. L'assistenza personale autogestita è una condizione importante per essere liberi, ma altrettanto importante è rafforzare le capacità e la consapevolezza della persona".
"A questo scopo – ha spiegato – si prevede di realizzare l'Agenzia per la vita indipendente che garantisca la libertà e la capacità di scelta del miglior sistema di servizi che risponda alle esigenze individuali della persona".
La terza macroazione riguarderà "l'empowerment della comunità di riferimento per far crescere la cultura della solidarietà e la rete associativa. Tra gli strumenti previsti c'è una 'app' che permetterà alle persone con disabilità di conoscere l'accessibilità e la fruibilità dei principali servizi del territorio".
"Presto il progetto, parte strutturale del Piano regionale per la non autosufficienza, sarà esteso in altri tre territori della regione. Da 'Vita indipendente' – ha concluso la vicepresidente - ci attendiamo di ottenere importanti risultati per le persone con disabilità, ma anche per le loro famiglie e la comunità in cui vivono".